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Melito, racket di camorra ai commercianti: condannati due vigili urbani. Assolti Coppola e Rocco Papa

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Arriva la sentenza di primo grado per alcuni degli imputati arrestati nel giugno 2021 a Melito nell’ambito di una maxi-operazione contro il clan Amato-Pagano. La prima sezione penale del Tribunale di Napoli Nord ha disposto condanne e assoluzioni. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Celestino Gentile, Antonio Gravante, Gandolfo Geraci e Pasquale Parisi.

Melito, racket di camorra del clan Amato-Pagano: condannati gli agenti della Municipale

Durissima la pena inflitta a Giovanni Marrone, ex comandante dei Vigili urbani, e al suo luogotenente, Giovanni Boggia. Entrambi dovranno scontare 13 anni e sei mesi di carcere. Per loro anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Confisca, interdizione dai pubblici uffici e condanna per Eduardo Moio, a capo dell’omonima impresa di onoranze funebri. Per l’imprenditore inflitta una pena a dodici anni di carcere e la sospensione della potestà genitoriale. Decisione analoga per Gaetano Marrone.

Le assoluzioni

Diverse le assoluzioni stabilite dalla sentenza di primo grado. Rocco Papa, il fratello di Antonio, a capo dell’AICAST (l’associazione dei commercianti melitesi), è stato assolto per non aver commesso il fatto. Tra le altre assoluzioni spicca quella del geometra Franco Capozzi. Assolti anche Luigi Marrone e l’imprenditore di onoranze funebri Andrea Coppola. Assolti anche Lina Boggia, Concetta Sanguinetti, Salvatore Nastro, Raffaele Liberti e Carmine Chianese.

L’operazione

L’operazione risale al giugno 2021, quando nell’ambito di un’inchiesta sul racket del clan Amato-Pagano (ex costola del clan Di Lauro), Polizia di Stato e G.I.C.O. della Guardia di Finanza eseguirono 31 misure cautelari nei confronti di affiliati al clan e di esponenti della società civile, tra cui imprenditori e commercianti. In manette finirono pure due agenti della Municipale – Giovanni Marrone, ex comandante, e Giovanni Boggia – che secondo l’accusa entravano nei cantieri e nei negozi e, dopo aver constatato irregolarità amministrative, invitavano le vittime a “regolarizzare” la loro posizione versando una tangente estorsiva nelle casse del clan. Un vero e proprio racket svolto con la divisa della Polizia Municipale. Tra gli arresti eccellenti ci fu pure quello di Antonio Papa, presidente AICAST, nella cui sede si svolgevano i summit di camorra. Avrebbe svolto un ruolo di intermediario tra i clan e il mondo del commercio melitese.

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