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Sono da poco conclusi nella Chiesa di Santo Stefano di Melito i funerali di Norina Matuozzo, la giovane di 33 anni uccisa dal marito in un appartamento di via Giovanni XXIII lo scorso 2 marzo. Il feretro contenente la salma della ragazza è uscita sul sagrato tra applausi e palloncini bianchi, a in presenza di amici, parenti e semplici conoscenti, alcuni dei quali hanno indossato delle magliette con la scritta “Giustizia per Norina”.

Le esequie si sono svolte in un clima surreale: a pochi chilometri di distanza, a Miano, in via Mianella, un’altra donna, Fortuna Bellisario, 36 anni, sarebbe stata uccisa dal marito a botte al culmine di una lite familiare. Per il delitto di Norina è finito in galera il marito, Salvatore Tamburrino, reo confesso. L’uomo ha ammazzato la 33enne a colpi di pistola. La donna lascia due genitori, e i fratelli Elda, Gaetano e Vincenzo. Disperata la mamma, che ha urlato a più riprese: “Voglia la figlia mia”. Malore per la zia.

A celebrare l’omelia funebre è stato Don Italo Mastrolonardo: “Abbiamo messo ai piedi della bara un cero pasquale – ha detto il parroco. Noi siamo arrabbiati, delusi. Siamo in una situazione di poca serenità. Questa messa vuole essere una carezza ai genitori, ai figli, di questa donna che ha vissuto poco ma che ha lasciato un’impronta importante. Lei in questo momento si trova in Paradiso e prega per ognuno di voi. È vicina a voi”.

Poi ha dichiarato:  “Preghiamo affinché il Signore possa sciogliere il nostro cuore e ci faccia comprendere che il male e la violenza non portano a nulla. Il buio c’è ed è drammatico ma Norina ora illumini noi e i suoi pargoli. Ha lasciato un traccia indelebile. Forse Dio l’ha chiamata troppo presto ma l’importante è dare qualità alla vita. Dio sta festeggiando perché una sua figlia è ritornata a sè. Ha vissuto una vita travagliata, ora merita il riposo.”

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