Riti religiosi, fuochi pirotecnici, bancarelle, menù tipici. I festeggiamenti del santo patrono, Castrese, il vescovo di origine africana vissuto durante il V secolo, non conoscono crisi. Un mix di sacro e profano che, per qualche giorno, trascinerà sia gli strati più popolari sia quelli più colti della città. Oggi la la statua di Castrese è stata portata solennemente in processione per le strade del centro e della periferia. Nel corso della giornata di oggi e per tutto l’ottavario, inoltre, sarà possibile visitarne il tesoro, custodito dall’Ufficio liturgico per le arti e il tesoro di San Castrese, la cui presenza è ben visibile non solo a Marano, ma anche nei territori di Castelvolturno, Capua, Sessa Aurunca e Monreale. Un santo venerato come vescovo e martire, che nel corso dei secoli ha accompagnato la crescita di Marano, ma principalmente dei propri abitanti, attraverso i riti di protezione e benedizione delle campagne, in un sincretismo religioso della fede popolare legata, in special modo, alla paura delle calamità naturali.

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