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Da simbolo di salvezza a maxi-truffa religiosa. Gisella Cardia, vero nome Maria Giuseppa Scarpulla, nota a tutti come la veggente di Trevignano, secondo alcuni fedeli, è sparita dal paese. Dei soldi che ha raccolto non c’è traccia. E pensare che a Trevignano, paese alle porte di Roma, era indicata come una santa, c’è chi credeva che avesse le stigmate, fosse rimasta incinta dello Spirito Santo e compisse miracoli, guarigioni comprese.

Madonna di Trevignano, “sono lacrime di maiale”. Donati anche 120mila euro

La donna, ex imprenditrice siciliana di 53 anni, reduce da una bancarotta, in questi ultimi due anni ha radunato fedeli da tutto il mondo. L’attenzione mediatica ha richiamato, però, anche i controlli. E così è arrivato un primo esposto ai carabinieri da parte di investigatore privato contro Gisella Cardia. Al termine di alcune analisi, è stato appurato che le lacrime presumibilmente appartenenti alla Madonna acquistata nel 2016 a Medjiugorje sarebbero in realtà compatibili con sangue di maiale.

Indagini in corso

Anche la diocesi di Civitacastellana vuole vederci chiaro e ha istituito una commissione per effettuare «un’indagine finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano».

Insomma, viste anche le testimonianze degli ultimi «pentiti», che accusano la Cardia di avergli spillato soldi senza mai ricevere benefici in cambio, il clima attorno alla donna sembra cambiato. Tanto che la veggente sembra aver lasciato Trevignano ed essersi trasferita nel vicino convento di San Vincenzo, a Bassano.

Tra chi ha donato alla veggente molti soldi c’è Luigi Avella, che ha raccontato a Repubblica: “Io ho dato 123 mila euro per la Madonna di Trevignano, 30 mila al marito della veggente e il resto alla Onlus. L’ho fatto di mia spontanea volontà, credevo nelle apparizioni e nei messaggi della Madonna. Se si scoprirà che è tutto falso, li chiederò indietro”.

Fuga in Romania?

Le accuse non si fermano qui. Secondo quanto raccontato a Fanpage.it, la donna, insieme al marito, sarebbe scappata “con un’ingente quantità di denaro” prelevata “dalla banca sia personale che dell’associazione”. Avrebbero poi staccato le utenze della casa in affitto e “lasciato l’Italia in macchina, probabilmente hanno raggiunto il cugino di Gisella in Romania“.
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