assolto crescenzo de vito giugliano

È la fine di un incubo per l’imprenditore giuglianese Crescenzo De Vito, accusato dalla DDA di Napoli di aver favorito il clan Moccia nel business degli appalti della RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la costruzione delle reti dell’Alta Velocità. Oggi il manager della Macfer Srl è stato prosciolto da ogni accusa nel giudizio abbreviato che si è tenuto davanti al Gip del Tribunale di Napoli.

L’ombra del clan Moccia sugli appalti RFI, assolto il manager giuglianese Crescenzo De Vito

Nell’ambito di un’inchiesta della Procura partenopea del 2018, De Vito era stato accusato di due reati: turbativa del procedimento di scelta del contraente nelle gare d’appalto (articolo 353 bis) di riciclaggio di proventi illeciti con l’aggravante del metodo mafioso. Secondo la DDA, De Vito, nell’assegnazione di un lotto ferroviario, aveva partecipato a un’ATI (associazione temporanea di imprese) con una ditta riconducibile al clan Moccia di Afragola e avrebbe poi reimpiegato e riciclato i flussi finanziari provenienti delle gare d’appalto a favore del clan.

Difeso dagli avvocati Giuseppe Guida e Michele Riggi, il manager giuglianese è stato assolto davanti al Tribunale di Napoli. A pronunciare la decisione il giudice Gabriella Logozzo. L’assoluzione è arrivata con due formule diverse: perché “il fatto non sussiste”, in merito alla presunta turbativa nel procedimento di assegnazione delle gare, e per “non aver commesso il fatto” rispetto all’attività di riciclaggio.

Il dissequestro

Con la sentenza di assoluzione è stato disposto anche il dissequestro dell’azienda e dei beni patrimoniali di Crescenzo De Vito, finiti sotto chiave nel 2021 e sottoposti ad amministrazione giudiziaria. La Macfer è un’azienda specializzata nella costruzione di infrastrutture ferroviarie dal lontano 2009. Con il procedimento penale in corso, c’era il rischio di perdere una delle migliori realtà imprenditoriali del settore. La decisione di oggi del Tribunale restituisce al manager giuglianese la piena disponibilità della sua azienda e pone fine a un’annosa vicenda giudiziaria.

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