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“L’emergenza negata”, a Giugliano sabato scorso la presentazione del libro di Alemanno

Si è svolta sabato mattina, presso la libreria Mare Nero di via Starza a Giugliano, la presentazione del libro “L’emergenza negata”, scritto da Gianni Alemanno e Fabio Falbo, un’opera nata e sviluppata durante la detenzione dell’ex sindaco di Roma, attualmente recluso e dunque assente all’incontro. L’iniziativa ha registrato una buona partecipazione di pubblico e si è trasformata in un momento di confronto ampio e articolato sui temi della condizione carceraria, dei diritti dei detenuti e, più in generale, sul rapporto tra emergenze, libertà individuali e Stato di diritto.

Un libro scritto dal carcere

 

L’emergenza negata è un saggio politico e civile che prende forma dall’esperienza diretta dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno in carcere e dal dialogo con il giornalista Fabio Falbo. Il volume propone una lettura critica del sistema emergenziale che ha caratterizzato gli ultimi anni, mettendo in discussione l’uso prolungato dello stato di emergenza come strumento di governo, con particolare riferimento alle restrizioni delle libertà fondamentali e alle contraddizioni del sistema penitenziario italiano. Il carcere diventa, nel libro, non solo luogo fisico ma anche osservatorio privilegiato da cui analizzare le fragilità dello Stato, l’isolamento sociale, la marginalizzazione e la distanza tra istituzioni e cittadini.

Gli interventi

 

A discutere dei contenuti del volume sono intervenuti Luigi Mercogliano, direttore nazionale di Indipendenza, Mimmo De Mattia, esecutivo nazionale dello stesso movimento, e Massimo Arlechino, presidente di Indipendenza, che hanno sottolineato il valore politico del libro e la necessità di riportare al centro del dibattito pubblico il tema delle garanzie costituzionali, anche – e soprattutto – nei momenti di crisi.

Ampio spazio è stato dedicato alla situazione delle carceri italiane grazie agli interventi di don Salvatore Saggiomo, garante dei detenuti di Caserta, e di Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà, che hanno tracciato un quadro critico fatto di sovraffollamento, carenze strutturali e difficoltà nel garantire percorsi di reinserimento.

Rita Bernardini, storica esponente dell’associazione Nessuno tocchi Caino, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di riforme urgenti e su un approccio più umano e costituzionalmente orientato alla pena.

Un confronto politico e civile

A moderare l’incontro è stato Antonio Arzillo, rappresentante del Cnel e del tavolo permanente sui detenuti, che ha guidato il confronto mantenendo il focus sul senso dell’iniziativa: dare voce a chi, come Alemanno, vive la detenzione e utilizza la scrittura come strumento di denuncia e riflessione.

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