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Le mani della camorra sulle elezioni a Melito: i clan fecero votare prima per Marrone e poi per Mottola

Le mani del clan sulle elezioni a Melito: i clan fecero votare prima per Marrone e poi per Mottola
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Uno scenario da brividi quelli tracciato dalla DIA che stamane ha compiuto una vera e propria retata ai danni della politica melitese.

Falsate le elezioni

I fatti sono quelli riguardanti le passate elezioni. A finire in manette pezzi da novanta, come il Sindaco Luciano Mottola, il Presidente del consiglio comunale Rocco Marrone, Emilio Rostan padre della già deputata Michela, e del padre dell’altro candidato alle elezioni Vincenzo Marrone.

I clan avrebbero appoggiato al primo turno la coalizione di Nunzio Marrone (non indagato) respingendo le proposte dei rappresentanti di Mottola per poi al ballottaggio schierarsi a favore di quest’ultimo. Visto che Marrone era fuori da giochi. Elezioni che Mottola vinse per poche centinaia di voti sulla candidata Dominique Pellecchia. A gestire la vicenda direttamente il reggente degli Amato Pagano, trucidato in un ristorante lo scorso gennaio.

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Le minacce del clan

Episodi gravissimi sono stati raccolti dalla Dia come quello di una candidata costretta a non fare campagna per se stessa ma a votare altri pur di evitare le minacce del clan. Pressioni, intimidazioni, atteggiamenti camorristici messi in atto pur di far votare Mottola al ballottaggio. Tutto questo per avere in cambio denaro o favori.

Scandalo in città metropolitana

Gli scandali però non finiscono qui: alcuni consiglieri avrebbero venduto i propri voti per i rappresentanti alla città metropolitana in cambio di somme di denaro. Sono 18 in tutto le persone finite nei guai ben 16 in galera e 2 ai domiciliari.

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