La procura di Venezia indaga su una telefonata che poteva salvare Giulia Cecchettin

L’intervento dei carabinieri, avvertiti di una lite nel parcheggio di Viganovo (Venezia), avrebbe forse potuto salvare la vita a Giulia Cecchettin. 

È anche su questo che sta indagano la Procura di Venezia che acquisirà nelle prossime ore la registrazione della chiamata di un testimone che, la sera dell’11 novembre scorso, chiamò il 112 per segnalare quella che poi si è rivelata essere la prima aggressione di Filippo Turetta alla sua ex fidanzata. 

La telefonata che avrebbe potuto salvare la vita a Giulia Cecchettin

A telefonare alle 23:15 di quel venerdì, spaventato dalle urla della giovane, un residente di via Aldo Moro. L’uomo ha raccontato di aver visto una coppia di giovani litigare e aver sentito distintamente la ragazza dire: “mi fai male”.  Ha anche affermato di aver visto una Fiat Grande Punto allontanarsi nell’oscurità . Anche se non è riuscito a registrare il numero di targa, l’orario della chiamata per il luogo inducono a pensare che potrebbe trattarsi proprio dell’auto che – dopo denuncia di Gino Cecchettin – sarà ritrovata dopo una fuga di una settimana in Germania.  Dopo quella chiamata, nessuna pattuglia dei carabinieri è stata inviata sul posto. Sulle ragioni indagherà ora la magistratura.

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