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Napoli, codice rosso al Santobono: una madre picchia infermeria: “C’ero prima io”

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Infermiera del Santobono Pausilipon di Napoli picchiata da una madre in attesa del suo turno. I fatti sono avvenuti venerdì 16 settembre, così come riporta l’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate”.

Napoli, infermiera picchiata al Pronto Soccorso

L’aggressione è avvenuta all’interno del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico napoletano. Una mamma ha aggredito e picchiato un’infermiera perché quest’ultima avrebbe dato precedenza ad un codice rosso. Proprio in quel momento, infatti, sarebbe giunta un’auto a tutta velocità con a bordo un’adolescente in preda ad un episodio critico ed evidentemente in codice rosso.

L’infermeria è subito scattata dalla sedia per andare in contro all’emergenza, cosa che non è andata giù alla protagonista dell’aggressione che, vistasi scavalcata, ha iniziato a insultare, spintonare e tirare i capelli all’infermiera. “Una scena che mi ha sconvolto e che purtroppo accade troppo spesso negli ospedali campani”, racconta Federica, collega dell’infermeria aggredita.

“Ogni volta che accade un episodio simile ci chiediamo se vale la pena esporsi a questi rischi, se vale la pena farlo per 1.700€ al mese, se vale la pena subire insulti tutti i giorni e vedersi aggrediti da 60 genitori in attesa che i figli vengano visitate. Tante volte ci sentiamo scoraggiati e senza la forza necessaria per andare avanti”. Ha concluso Federica.

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Anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, è intervenuto sulla questione: “Da anni ci battiamo per ottenere pene severissime nei confronti di chi aggredisce medici e infermieri o danneggia gli ospedali. Mostrare il pugno di ferro contro questi delinquenti, che arrivano addirittura ad aggredire le persone che sono lì ad aiutarli, è l’unico modo per arginare e prevenire altre violenze.

Quanto accaduto al Santobono è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di una sequela lunghissima di episodi di aggressione ai danni del personale sanitario, è giunto il momento di dire basta”.

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