Capannone dato alle fiamme per intascare i soldi dell’assicurazione. Questa l’accusa per un gruppo imprenditoriale operativo all’ìinterno del Cis di Nola. Uno rogo spaventoso, scoppiato lo scorso gennaio all’interno dell’isola 1 del complesso industriale per la vendita all’ingrosso, che ha portato all’esecuzione di 4 misure cautelari. 

Al termine di una lunga attività investigativa condotta dal commissariato di Nola e dal nucleo investigativo antincendi dei Vigili del fuoco di Napoli, coordinati dalla Procura di Nola, è stata data esecuzione ad un’ordinanza nei confronti di Aniello Iervolino e di Antonio Pagano, Angelo Pagano e Massimo Pagano, il primo rappresentante legale e gli altri tre dipendenti della società Giam srl.  Le indagini si sono sviluppate grazie alla presenza di sistemi di videosorveglianza ed all’apporto tecnico dei Vigili del fuoco, i quali fornivano i primi spunti investigativi. Iervolino è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, i tre fratelli Pagano all’obbligo di dimora nel comune di San Giuseppe Vesuviano. Gli indagati dovranno rispondere di incendio doloso, avendo provocato l’incendio del loro capannone arrecando danni significativi ai capannoni adiacenti e mettendo in pericolo l’incolumità altrui. 

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