Sempre più numerosi e complessi i trucchetti utilizzati dai “no vax” per aggirare i controlli sul Green pass. Già dal 10 gennaio, infatti, è obbligatorio esibire il Green pass “rafforzato” (quello che cioè si ottiene solo tramite vaccino o post covid) per accedere a mezzi di trasposto pubblico, bar e ristoranti, palestre e piscine, cinema e teatri, nonché alberghi o stadi e palazzetti. Dal 20 gennaio e poi ancora dal 1 febbraio l’obbligo della certificazione verde sarà esteso ancora ad altri contesti. C’è però chi è disposto a far di tutto pur di non sottoporsi all’inoculazione del vaccino continuando ad avere una vita senza limitazioni.

I trucchetti dei NoVax nel mondo della scuola

In base alle ultime rilevazioni in ogni scuola in Italia ci sono circa 50mila prof non vaccinati. In media, significa che dovrebbero esserci al massimo 3 persone per istituto tra docenti NoVax e personale Ata contrari alla vaccinazione anti-Covid. L’obbligo della vaccinazione per loro – pena la sospensione – è scattato a partire dal 15 dicembre scorso. Tuttavia, in questo mese, tanti sono gli escamotage scoperti per non incorrere nel provvedimento. Diversi i docenti che hanno deciso di mettersi in congedo parentale o in aspettativa per fare altri lavori (che al momento non ci sono), o ancora che hanno richiesto di usufruire della legge 104 per l’assistenza a parenti che, però, vivono a centinaia di km di distanza.

Green pass: la truffa della tessera sanitaria

Un altro metodo è quello di ottenere il Green pass con la truffa della tessera sanitaria. Il trucco è questo: una persona si presenta a fare il test del tampone rapido in farmacia presentando una tessera non sua. Riceve il risultato positivo e il titolare della tessera viene registrato come tale dall’Asl. Poi sempre la stessa persona – con tessere sanitaria di volta in volta diverse – va in altre farmacie e si fa registrare anche qui come positivo. Allo scadere dei dieci giorni i veri titolari delle tessere sanitarie si presentano a fare un tampone e, ottenuto l’esito negativo, potranno avere anche Green Pass che si ha dopo la guarigione da Covid (pur non avendo mai contratto il virus!). Ovviamente, affinché la truffa funzioni serve avere un “amico” positivo disposto a girare tra farmacie, ma anche il farmacista incaricato del tampone non controlli il documento d’identità oltre alla tessera sanitaria (cosa che si verifica spesso, causa folla delle ultime settimane in farmacia). C’è, naturalmente, anche chi è disposto a corrompere farmacisti pur di far registrare tamponi negativi come positivi, per poi tornare nella stessa farmaci dieci giorni dopo per registrare tampone negativo e ottenere certificazione di guarigione.

I Covid Party

Infine, ci sono i Covid party: vere e proprie feste in cui si entra a pagamento proprio allo scopo di farsi infettare. I Coronaparty si stanno diffondendo ovunque, soprattutto tra i più giovani, sia con il passa parola sia con apposite chat su Telegram sia semplicemente cercando contatti con vicini di casa o parenti positivi. Un caso che ha fatto molto discutere in questi giorni è quello dell’ex pilota di Moto Gp Marco Melandri che ha dichiarato di essersi contagiato appositamente “per potere essere in regola almeno per qualche mese, dovendo lavorare e non considerando il vaccino un’alternativa valida“.

La convinzione di Melandri come di tanti NoVax è che con la variante Omicron le conseguenze sullo stato di salute dopo aver contratto il virus siano bassissime. I dati sulle ospedalizzazioni che riguardano fasce di popolazione di età sempre più bassa e sempre non vaccinati stanno però dimostrando il contrario.

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