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E’ stata aperta ufficialmente un’indagine per istigazione al suicidio dopo la morte di Sofia Sportelli, la ragazzina di 13 anni trovata dalla mamma senza vita nel bagno della loro abitazione. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro dello smartphone e stanno passando al setaccio i messaggi WhatsApp.

Esclusa dai gruppi WhatsApp, 13enne suicida: aperta inchiesta

L’ombra che aleggia su questa tragedia è quella del bullismo, secondo dinamiche interne tra coetanei simili a quelle che hanno portato alla morte di Alessandro, il ragazzo di 13 anni lanciatosi dal balcone della sua abitazione a Gragnano, in provincia di Napoli. Al momento nessun nome compare nel registro degli indagati e si procede contro ignoti. L’ipotesi di reato è di istigazione al suicidio. Forze dell’ordine e magistratura stanno provando a ricostruire le ultime ore di vita di Sofia e ciò che è accaduto nei giorni precedenti.

Come già anticipato da alcune testate locali e come confermato dall’Ansa, la Procura di Bari ha accertato che prima del suicidio, e anche domenica stessa, giorno della morte, la 13enne era stata rimossa da alcuni gruppi WhatsApp di amici. Una circostanza probabilmente determinata da screzi o discussioni tra coetanei che potrebbe aver influito sullo stato d’animo di Sofia. Ma su questo punto la Procura di Bari mantiene il massimo riserbo. Per la giornata di oggi il sindaco di Monopoli, Angelo Annese, in occasione dei funerali della 13enne, ha previsto il lutto cittadino.

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