Giugliano. Fammiano ucciso per un diverbio alla guida, resta in carcere Paolo Di Nardo

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Giugliano. Resta in carcere Paolo di Nardo, killer reo confesso di Carmine Fammiano, il 41enne ucciso il 7 agosto a Giugliano per una lite alla guida dell’auto. Il 36enne, difeso dall’avvocato Matteo Casertano, aveva già ammesso le proprio colpe dinanzi ai poliziotti che l’avevano fermato, ed ha confermato la sua versione dinanzi al gip Paone del tribunale di Napoli nord. Di Nardo era già fuggito a Roma dopo il delitto, fermato dagli agenti mentre ritornava a prendere soldi e vestiti. Un pericolo di fuga dunque conclamato, che ha portato alla conferma della misura cautelare in cella. Ma l’interrogatorio di garanzia ha fatto venir meno i futili motivi.

Il giudice ha infatti escluso l’aggravante visto che la lite sarebbe durata diversi minuti con tanto di inseguimento. L’assassino di Fammiano risponde di omicidio intenzionale e porto abusivo di armi. Un profilo violento e amante delle armi quello che descrivono i conoscenti di Di Nardo. Per la vittima è stato fatale il colpo all’arteria femorale che ne provocato la morte per dissanguamento. Intanto sui social è partita la solidarietà per la famiglia di Carmine con una raccolta fondi per sostenere la moglie ed i 3 figli che si ritrovano senza un padre a causa di un litigio avvenuto per motivi di viabilità.

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