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Giugliano, estorsori del clan Mallardo in azione sul cantiere dell’Asl: scattano due arresti

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Ancora un tentativo di racket a Giugliano. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di Pietro Gaeta, classe ’67, detto “Pierino ‘o fesso”, e Armando Palma detto “Armanduccio ’29”, classe ’61.

Giugliano, estorsori del clan Mallardo in azione sul cantiere dell’Asl: scattano due arresti

 

I due sono accusati di tentata estorsione per conto del clan Mallardo. Come ricostruito dagli investigatori, Gaeta e Palma si sono presentati lo scorso 21 marzo presso la sede dell’Asl Napoli 2 Nord di via San Francesco d’Assisi (cosiddetta “zona Monaci”), dov’erano in corso lavori di ristrutturazione del fabbricato di proprietà dell’ente regionale. I due hanno intimato a un operaio di interrompere immediatamente le sue attività e di riferire al titolare di presentarsi presso il bar dello “Sciaquariello”, in via Cumana”, per “regolarizzare” la sua posizione economica con la cosca. “Togliete mano e andate via – avrebbero detto poggiando una mano sulla spalla del lavoratore – dove sta il masto? Digli al masto tuo di venire sotto al pozzo”.

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Pochi giorni dopo il titolare della ditta ha sporto denuncia ai militari dell’Arma. I carabinieri hanno subito avviato le indagini e grazie all’acquisizione delle immagini di videosorveglianza sono riusciti a risalire all’identità dei malviventi e a ricostruire le fasi della tentata estorsione. Gaeta e Palma hanno agito a bordo di un Piaggio Beverly, intestato proprio a Gaeta. Nel corso del sopralluogo presso il cantiere i due avevano il volto coperto da un casco non integrale, circostanza che ha permesso agli investigatori di riconoscerne le fattezze fisiche degli indagati. Per loro si sono aperte così le porte del carcere.

Chi sono gli indagati

 

Palma è difeso da Luigi Palma. Gaeta da Marialuisa D’Alterio e Sergio Aruta. I legali di parte presenteranno ricorso al Tribunale del Riesame, a cui toccherà nei prossimi giorni decidere se confermare o revocare le ordinanze cautelari emesse dal Gip. “Armanduccio 29” è soggetto già noto alle forze dell’ordine per aver agito in passato come esattore del clan Mallardo. “Pierino ‘o fesso” è legato al gruppo di via Cumana di Raffaele Mallardo detto “Scicchirocco”.  Un episodio, quello ricostruito dalle forze dell’ordine, che documenta ancora una volta il controllo pervasivo della camorra sulle attività commerciali del centro storico.

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