leonardo protesta giugliano

Stamattina nuovo corteo dei lavoratori dello Leonardo contro la chiusura dello stabilimento in zona asi a Giugliano. I dipendenti della fabbrica sono partiti dalla stazione metropolitana e sono arrivati sino al Municipio, a corso Campano, dov’era in corso un consiglio straordinario dedicato alla vertenza ed aperto anche ad organi sovracomunali.

Giugliano, nuovo corteo di protesta dei dipendenti della Leonardo

In aula maggioranza e opposizione hanno prodotto documento unitario in cui la politica si impegna a mettere in campo azioni concrete per salvaguardare il futuro del sito e dei lavoratori. Tra le proposte anche quella di avere a Giugliano la ZES: cioè una zona economica speciale per attrarre maggiori investimenti. Alla base di questa decisione la volontà di fermare la fuga di aziende dall’hinterland giuglianese e l’impoverimento industriale della Campania.

Le reazioni

“Oltre al sito c’è anche un indotto da salvare. Giugliano non si tocca e non si chiude”, ha spiegato Filippo Merone della UILM. “Ho cercato di raccogliere tutte le forze politiche sovracomunali per accendere un faro su questa città”, ha spiegato il sindaco, Nicola Pirozzi. “Tutte le partite importanti dovranno avere Giugliano come protagonista – gli fa eco il deputato Lello Topo -. Cominciamo dalle Leonardo. Ovviamente c’è bisogno di una grande mobilitazione e bisogna stabilire le società pubbliche facciano quello che il Governo dice e nulla di più. Scende in campo per la vertenza anche la senatrice del M5S Mariolina Castellone: “Possiamo immaginare anche uno stabilimento diverso da quello esistente, ma la Leonardo deve impegnarsi per garantire a questo territorio attenzione e possibilità di sviluppo”.

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