giugliano contro il bullismo

Una viva partecipazione ad un evento tutto da incorniciare. Oggi, nella giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, si è svolto un incontro presso il teatro del secondo circolo didattico di Giugliano.

L’istituto era gremito di gente. In molti hanno voluto dire basta ai bulli, alla violenza tra adolescenti, alle prevaricazioni che possono verificarsi tanto nel web quanto nella vita reale. Tra i presenti la preside della scuola De Filippo, Francesca Schiattarella, il senatore Romano, la vicepresidente nazionale dell’UNICEF e presidente dello stesso organismo per la Campania, Margherita Dini Ciacci, l’assessore Miriam Marino e il Capitano dei carabinieri di Giugliano, Antonio De Lise.

Ad aprire il convegno il senatore Romano, a seguire il Capitano De Lise che attraverso delle diapositive ha confezionato un vero e proprio “manuale d’uso”, finalizzato a sopprimere e a far prevenzione contro il dilagante fenomeno del cyberbullismo.

Una nuova piaga sociale che ha colpito migliaia di persone di qualsiasi etnia, età e sesso: scherni, ingiurie, minacce e furti d’identità sul web sono ormai all’ordine del giorno. “Prima del 2017 non vi era una vera e propria definizione di cyberbullismo – ha commentato il Capitano – ma si andava a tentativi. Con la legge 71 si è finalmente dato un volto e un nome al fenomeno “, ha concluso De Lise.

Le piattaforme predilette dai bulli sono soprattutto ask.fm e this crush, dove l’uso dell’anonimato incide in maniera significativa sulla frequenza dei commenti negativi e diffamanti che ricevono i loro coetanei. In sostanza chiunque può offendere l’altro, senza essere riconosciuto e imputato.

A tal proposito famiglia e scuola giocano un ruolo decisivo e fondamentale: ciascun moderato, infatti, ha sollecitato genitori e insegnanti a creare spazi di ascolto, che potrebbero rivelarsi utili per i più giovani.

Ma sovente la scuola, quella che dovrebbe essere un luogo sicuro per tutti, si trasforma per qualche ragazzino o ragazzina un incubo da cui sembra difficile uscirne: le vittime generalmente – oltre sui social network – subiscono vessazioni nelle aule, nei corridoi o all’esterno degli istituti.

Con l’ausilio di una psicologa è stato poi possibile approfondire l’argomento, affrontando gli aspetti psicologici, i fattori di rischio e le tipologie di intervento.

Durante il convegno si è disquisito sul fenomeno delle “baby-gang” che ultimamente attanaglia Napoli e l’hinterland: “Ci si chiede spesso da quali famiglie questi  ragazzi provengano e non mi riferisco soltanto a quelle illegali. Ci sono quelle “ legali” che se ne infischiano dei figli, che non li seguono. Per cui questi ragazzi vagano a vuoto, non hanno una base che li consenta ad essere cittadini”, ha dichiarato la vicepresidente nazionale dell’UNICEF e presidente dello stesso organismo per la Campania.

Un intervento che è stato particolarmente apprezzato dai presenti, accompagnato poi da un lungo applauso scrosciante. Famiglia e scuola non possono quindi tirarsi indietro, per la Dini Ciacci “bisogna aiutare a crescere i ragazzi con un atteggiamento critico”, sostituendo la censura al dialogo.

Di Silvia D’Angelo

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