Sara’ lo ‘stub’, l’esame che analizza e certifica la presenza di polvere da sparo sulle mani, a dire una parola decisiva in merito alle indagini sulla morte della moglie del militare Nato nella loro villetta di Licola, nel comune di Giugliano. Secondo quanto riferito dall’uomo agli inquirenti, e’ stato lui a trovare la donna morta sul letto con un’arma in pugno. I due avevano litigato e il militare aveva trascorso la serata fuori casa per poi rientrare intorno a mezzanotte. Ci sarebbero conferme della sua versione dei fatti da parte di testimoni che lo hanno visto trascorrere la serata in un bar di Quarto, lo Chalet. Gli esami ‘stub’ sono stati disposti sul corpo della donna e sul marito, e potrebbero confermare la tesi, non esclusa dagli investigatori, del suicidio. Tesi che però cozza con alcuni particolari: il primo e’ la pistola che non era in dotazione al militare ma appartenuta ad un uomo del salernitano, il secondo, i colpi sparati, tre e non uno solo, il terzo, il lungo indugiare delle forze di Polizia interne alla base prima dell’allerta alle nostre Forze dell’Ordine. Non è la prima volta che fatti di cronaca si tingono di giallo nella Base Nato. Alcuni mesi fa la morte per incidente di un giovane soldato aveva lasciato alcuni dubbi sulla dinamica e su cosa conteneva lo zaino della vittima.

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