Avrebbe compiuto tra poche settimane 53 anni Luigi Monti, l’operaio morto ieri mattina schiacciato da una trave in ferro sulla quale stava lavorando in via Spagnuolo, a Frattaminore.

Fratta, morto schiacciato da una trave: forse asse saldata non correttamente

Padre di sei figli, era dipendente della “C.M.O Company” di Napoli, società che svolge in subappalto alcuni lavori all’interno della “Castaldo Spa”, l’azienda che ha sede proprio a Frattaminore e che in passato ha realizzato la Tav ad Afragola. Come anticipa Il Mattino, Monti è stato travolto dalla pesante trave mentre eseguiva alcune saldature.

A chiamare i soccorsi sono stati i colleghi e anche la direzione della “Castaldo Spa”: alcuni compagni hanno provato invano a sollevare il blocco in ferro, dal peso di diversi quintali, mentre attendevano l’arrivo di un’ambulanza del 118. Per il 53enne purtroppo non c’è stato niente da fare. I sanitari, intervenuti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’operaio. 

Le indagini

Oltre ai sanitari, sono giunti anche i Carabinieri della compagnia di Caivano, guidati dal capitano Antonio Cavallo, i militari della caserma di Frattamaggiore, con il luogotenente Marcello Montinaro e i carabinieri della sezione rilievi che hanno effettuato accertamenti fino al tardo pomeriggio.

Sul posto anche il pm di turno della Procura di Napoli Nord che ha disposto il sequestro della salma, portata all’istituto di medicina legale dell’ospedale “San Giuliano” di Giugliano. Dopo le risultanze tecniche, il magistrato ha disposto il sequestro dell’intera azienda: nei prossimi giorni, infatti, si eseguiranno accertamenti all’interno dei capannoni per verificare se tutte le norme di sicurezza siano state rispettate dall’azienda.

L’ipotesi

Ma c’è già un primo elemento che emerge dalle primissime risultanze investigative. La trave sulla quale la vittima stava lavorando non sarebbe stata bloccata con un dispositivo anti-ribaltamento, ma tenuta solo in posizione verticale da tondini in ferro alla base del blocco con pochi punti di saldatura. Forse – è l’ipotesi degli investigatori – uno di questi tondini non ha retto il peso dell’asse in metallo che è caduto di lato, schiacciando il 53enne.

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