Si dipana finalmente, dopo mesi di incontri, proteste e dibattiti, il giallo delle fogne dei Camaldoli. Il summit di stamani al Comune, al quale ha preso parte una folta rappresentanza di residenti della zona collinare e il sindaco Angelo Liccardo, ha chiarito una volta e per tutte alcuni aspetti che erano stati snocciolati soltanto in parte e che erano stati alla base delle rimostranze dei cittadini dell’area, da tempo immemore in cima alla lista delle zone a più alto rischio idrogeologico della regione.

 

La verità sulle compensazioni ambientali. Al netto degli interventi, tra cui quelli del primo cittadino, dell’ex sindaco Mauro Bertini e del tecnico comunale Giovanni Napoli, i residenti di Torre Caracciolo e delle arterie limitrofe hanno ben poco da gioire: senza un impegno certo da parte del Comune di Napoli, che deve ultimare il proprio tratto di competenza, il Comune di Marano, pur riconoscendo la “gravità del problema di Torre Caracciolo”, non predisporrà interventi e né potrà dirottare fondi sul troncone mancante di Marano. Uno stato di cose noto agli uffici comunali da circa un anno e che sarebbe strettamente legato a problemi di carattere tecnico e procedurale. Soltanto una parte dei fondi delle compensazioni ambientali (4 milioni e 500 mila euro), stanziati dal Ministero dell’Ambiente come forma di ristoro per i danni causati dalla presenza della discarica di Chiaiano, potranno essere eventualmente destinati alla realizzazione dell’anello mancante di Torre Caracciolo, ma solo se arriverà il preventivo via libera del Provveditorato alle opere pubbliche della Campania e se il Comune di Napoli formalizzerà il suo impegno sul fronte della costruzione del collettore fognario che dovrà accogliere le acque provenienti da Marano.

 

Fogne in altri punti della città. In assenza di ulteriori sviluppi, dunque, i fondi delle compensazioni ambientali – così come previsto a suo tempo dagli accordi sottoscritti dalla giunta Perrotta – serviranno a realizzare le fogne e a mettere in sicurezza altri punti della città: via san Marco, via Bachelet, via Pigno, via Pozzillo, via Romano. I residenti dell’area collinare, che sollecitano l’amministrazione comunale a spostare quegli stanziamenti per i lavori alla collina (tale intervento era previsto nel progetto originario disposto dal commissariato per l’emergenza idrogeologica, poi stravolto per consentire la realizzazione della discarica di Chiaiano), potrebbero d’ora in avanti inscenare nuove forme di proteste, tra cui quelle del blocco del traffico veicolare. Intanto per giovedì è prevista una nuova riunione tra i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Marano e Napoli.

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