fase 3

Siamo in questi giorni in piena fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma la fase 3, quando inizia in Italia e come funziona? La fase 2 che stiamo vivendo è quella di convivenza con il virus, di graduale riapertura del paese e di uscita dal lockdown. Ma si sa che il virus non è ancora sconfitto e lo stesso governo ha annunciato di essere pronto a richiudere nel caso in cui la curva dei contagi dovesse risalire.

Il governo con l’aiuto del comitato tecnico scientifico ha un piano per la gestione della pandemia e sulla base di questo si parla di varie fasi. Il decreto del Presidente del Consiglio del 26 aprile prevederebbe una schematizzazione dell’uscita dall’emergenza Coronavirus in cinque fasi. Ora ci troveremmo nella fase 2A di transizione iniziale.

Fase 3, quando inizia e come funziona?

La Fase 3 avrebbe inizio quando avremo “accesso diffuso a un trattamento o a un vaccino sicuro ed efficace”. La fase 3 dovrebbe essere quella di ripristino della vita normale che dunque al momento potrebbe essere prevista a settembre con la riapertura delle scuole. Anche se proprio sulle scuole ci sono ancora grossi dubbi. La Fase 3, prevista dal governo, sancirà l’uscita dall’emergenza sanitaria e rappresenterà un importante momento di ricostruzione economica del paese. Questo vuol dire una normale ripresa delle attività lavorative, della vita sociale e di tutte le attività. Insomma, la caduta di tutte le restrizioni finora previste e l’uscita dall’incubo che stiamo vivendo ormai da mesi.

Il diagramma tratto dal DPCM del 26 aprile che mostra la schematizzazione delle cinque fasi di uscita dall’emergenza coronavirus.

Al momento le riaperture hanno riguardato alcune attività e già milioni di italiani sono ritornati a lavoro ma per chi è possibile, è ancora consigliato lo smart working. Per i musei è prevista una riapertura il 18 maggio, mentre la situazione di cinema e concerti resta ancora molto incerta. Secondo Assomusica, l’associazione dei produttori e organizzatori di musica dal vivo, si potranno tenere nuovamente concerti non prima della primavera 2021.

Per quanto riguarda invece il rientro a scuola potrebbe essere a settembre, ma ci sono ancora molte incognite sulle sue modalità. Il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha proposto un riavvio dell’anno scolastico in modalità parziale: metà degli studenti in aula, metà che segue da casa con un’alternanza tra i gruppi. Ma al momento sono ancora ipotesi. Il problema principale è quello di evitare le classi pollaio.

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