finta eruzione vesuvio terzo scudetto

La festa scudetto chiama in causa persino l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. C’è infatti il rischio che un gruppo di tifosi voglia simulare l’eruzione del vulcano con l’accensione di fumogeni tricolore sulla cima del cratere. Uno spettacolo che ha messo in allarme l’Ente, preoccupato per gli eventuali pericoli provocati dall’accensione di petardi e fuochi all’interno del parco.

Napoli, eruzione del Vesuvio simulata per festeggiare scudetto: l’allarme dell’Ente Parco

L’iniziativa, per quanto originale e coreograficamente entusiasmante, è considerata “pericolosa e non praticabile in quanto – si legge nella nota stampa dell’Ente – si realizzerebbe nel cuore del parco, nella Zona A di massima tutela di un parco nazionale soggetto per la sua vulnerabilità e importanza in termini di biodiversità, a diversi livelli di protezione a livello nazionale e comunitario”.

Per scongiurare questo rischio. Sono state allertate Prefettura e autorità competenti in materia di ordine pubblico. La richiesta dell’ente è quella di adottare gli opportuni provvedimenti per scongiurare il “verificarsi di intrusioni nell’Area Protetta, con conseguenti potenziali danni a persone e cose”.

Nessuna autorizzazione

“Nessuna autorizzazione è stata rilasciata né potrà essere rilasciata – precisa il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, l’Avv. Raffaele De Luca – perché quanto proposto è in contrasto con le norme di tutela e con il buon senso, perché il Cratere del Vesuvio è un luogo fragile e intrinsecamente pericoloso”.

Sarà difficile però controllare tutti gli accessi al parco nazionale ed evitare che gruppi di tifosi, decisi a portare avanti l’iniziativa, non si introducano fin sopra il cratere per attuare il loro piano: fiammate di fumogeni in grado di simulare l’eruzione del Vesuvio per festeggiare il terzo scudetto. Una scena che conquisterebbe il cuore di centinaia di migliaia di persone, con il naso all’insù da diversi punti del Golfo per ammirare lo spettacolo pirotecnico, ma un pericolo per l’integrità del Parco e per l’incolumità degli stessi tifosi.

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