Nuova riorganizzazione all’ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore dove – in funzione dell’aumento dei contagi – la direzione dell’ASL Napoli 2 Nord ha deciso di destinare i 10 posti di chirurgia ai soli pazienti affetti dal COVID-19 e di chiudere il reparto di degenza oncologica.

Chiude l’unico reparto di degenza per malati di tumore dell’area nord di Napoli

Non è la prima volta che succede. Già a novembre 2020, sempre per ragioni legate all’emergenza sanitaria, fu presa  – tra non poche polemiche anche politiche – la stessa decisione. Il reparto fu riaperto, poi, qualche mese dopo. Oggi, invece, arriva un nuovo stop.

Attualmente, presso il polo ospedaliero di Frattamaggiore – nosocomio che serve gran parte dell’Area Nord di Napoli con un bacino di utenti pari a mezzo milione di persone – risulta attiva per i malati oncologici la sola attività di day hospital.

Questo in un territorio – quello che va da Acerra a Casoria, da Caivano a Casavatore, infelicemente noto come “Terra dei fuochi” – dove da anni si pone l’attenzione sull’alto tasso di tumori maligni tra uomini e donne e dove molte sono le morti – anche tra giovanissimi – per neoplasie non curate per tempo.

Ad accendere i riflettori sulla vicenda, la UIL FPL che – tramite il proprio segretario regionale Ciro Chietti – ha chiesto un incontro urgente al direttore generale Antonio d’Amore, al direttore amministrativo Francesco Balivo, al direttore sanitario aziendale Monica Vanni e al responsabile prevenzione e Protezione Maria Rosaria Basile.

“Gravissimo – afferma Chietti ai microfoni di Tele Club Italia – che a chiudere sia l’unico reparto di degenza oncologica dell’ASL Napoli 2 Nord: qui non si muore solo di Covid”.

Problemi anche nei reparti di Cardiologia e all’ospedale di Pozzuoli

Per quanto riguarda l’attivazione dei posti letto covid-19 in Cardiologia, il sindacato poi segnala che “il personale presente all’interno dell’unità operativa non risulta sufficiente per 10 posti letto”.  A costituire l’unità operativa sarebbero, infatti, 17 infermieri e 7 OSS (di cui 5 con legge 104, quindi impossibilitati a recarsi a lavoro in determinati giorni). Un numero decisamente troppo basso se confrontato “con altri reparti anch’essi ad alta complessità e già dedicati a pazienti COVID-19, come la Rianimazione/sub-intensiva”.

Inoltre, all’Ospedale di Pozzuoli ci sarebbero dei problemi con l’attivazione di posti di Chirurgia generale e Ortopedia destinati a pazienti Covid-19 su due piani differenti del presidio sanitario. “Questo causa – si legge nella nota inviata ai vertici dell’azienda – una promiscuità nei percorsi non ancora definiti e aumenta il rischio di contagio per i pazienti e gli operatori”.

“I nostri professionisti rappresentano, ora come mai, una risorsa inestimabile e vanno preservati e tutelati” è l’appello che arriva da UIL FPL.  Ad oggi – la richiesta d’incontro è stata inoltrata martedì 11 novembre – nessuna risposta sarebbe arrivata dalla direzione.

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