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Droga, armi ed estorsioni: maxi-blitz contro il clan Mazzarella. I nomi degli arrestati

Droga, armi ed estorisioni: maxi-blitz contro il clan Mazzarella. I nomi degli arrestati
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Un’organizzazione criminale strutturata, tentacolare, capace di estendere il proprio dominio su almeno dieci quartieri di Napoli e su parte dell’hinterland vesuviano.

Droga, armi ed estorisioni: maxi-blitz contro il clan Mazzarella. I nomi degli arrestati

È il quadro che emerge dalla maxi operazione condotta all’alba di oggi dalla Procura di Napoli e dalla Squadra Mobile, che ha portato all’esecuzione di 25 misure cautelari, tra cui 18 arresti in carcere, infliggendo un duro colpo al clan Mazzarella, da anni radicato nei quartieri orientali e nel centro storico del capoluogo campano.

Al centro dell’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (pm Simona Rossi) e guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ci sono i vertici dell’attuale reggenza del clan: tra i 57 indagati spiccano i nomi del boss Michele Mazzarella, dei suoi luogotenenti del gruppo Buonerba, e del presunto reggente Luciano Barattolo, che con la collaborazione di Giuseppe Del Prete, Gaetano Galiero, Rosario Ciro Mazio, Ferdinando Spirito, Achille Liparulo, Pietro Uliano, Giuseppina Mazzarella ed Emanuele Giovanniello avrebbe gestito le attività illecite dopo l’arresto del capoclan.

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I quartieri sotto scacco del clan

 

Secondo gli inquirenti, il sodalizio era attivo nello spaccio e traffico di droga, nel racket delle estorsioni, nel commercio di armi, ma anche nel controllo capillare del territorio. Numerosi i quartieri sotto l’influenza della cosca: San Giovanni a Teduccio, Forcella, la Maddalena, Porta Nolana, San Gaetano, il Mercato, le Case Nuove, Poggioreale, i Decumani, San Giovanni a Carbonara, ma anche i comuni di Portici, San Giorgio a Cremano e aree limitrofe.

Tra le pratiche emerse, anche il pagamento di una tangente mensile fino a 2.000 euro da parte di piccoli spacciatori e venditori ambulanti di merce contraffatta, per poter operare “senza problemi”. Durante il blitz i poliziotti hanno anche sequestrato pistole di vario calibro, arsenale da guerra e munizioni.

Gravissimo anche un episodio documentato nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Gianluigi Visco: il 25 luglio 2022, nove uomini legati al clan avrebbero messo in atto un vero e proprio raid armato contro un uomo indebitato con l’indagato Salvatore Rea. Dopo aver sfilato sotto casa con un rodeo armato, tentarono di sfondare la porta d’ingresso tra urla e minacce di morte. Una scena da far west urbano che testimonia il clima di terrore imposto dal clan.

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