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Scoppia un focolaio di coronavirus dopo un matrimonio. Il padre della sposa avrebbe contagiato 76 invitati su 360 dopo essere rientrato da un viaggio dalla Spagna. E’ successo in Giordania, dove una delle persone contagiate è deceduta. Il caso è diventato oggetto di studio per l’individuazione del paziente zero nel paese mediorientale.

Coronavirus, focolaio a un matrimonio: il padre della sposa infetta 76 invitati

Secondo quanto ricostruito dalle autorità sanitarie, tutto è iniziato il 13 marzo scorso, quando si sono celebrate le nozze. L’uomo aveva manifestato i primi sintomi come febbre alta, tosse e problemi respiratori circa due giorni prima del matrimonio, l’undici marzo. Nonostante le sue condizioni, però, ha partecipato ugualmente alla festa e lì avrebbe provocato un contagio di massa. Il 15 marzo si è recato al pronto soccorso dove è stato sottoposto a tampone ed è risultato positivo. Stessa sorte è toccata un mese più tardi ad 85 persone che in qualche modo erano legate alla festa nuziale (invitati o parenti).

Tuttavia, ben metà di questi infetti sono risultati asintomatici. Alcuni presentavano sintomi lievi. Due di loro sono stati invece ricoverati in condizioni gravi e un’ottantenne, già affetta da cancro al seno, ha sviluppato a seguito dell’infezione da Covid-19 una polmonite interstiziale ed è deceduta due settimane dopo.

A esaminare il caso gli studiosi della Jordan University of Science and Technology. Dalla cerimonia alla manifestazione dei sintomi sono passati cinque giorni. Un mese dopo le persone che avevano partecipato all’evento rappresentavano il 24% di tutte le infezioni in Giordania. «La ricerca – spiegano gli studiosi – indica come nelle riunioni al chiuso e affollate, la velocità di trasmissione può essere molto più elevata».

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