Era stato arrestato lo scorso mese perché accusato di aver commesso un’estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un carabiniereArmando Palma, alias “Armanduccio 29”, 51enne di Giugliano già condannato in passato per associazione di stampo mafioso, ritorna in libertà.

Clan Mallardo, “Armanduccio 29” torna in libertà

Ad aprire le porte del penitenziario di Santa Maria Capua Vetere è stata la decisione dei giudici del Tribunale del Riesame di Napoli, ottava sezione penale (presieduta dal Dott. Vito Purcaro, Giudici a latere Dott.sse Alessandra Maddalena e Sabrina Calabrese) che accogliendo l’arringa dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.

Nei confronti di Palma c’erano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Filippo Caracallo e la denuncia della persona offesa, che lo aveva anche riconosciuto in fotografia. All’interrogatorio di garanzia innanzi al GIP del Tribunale di Napoli Dott. Fabrizio Finamore, che lo aveva relegato in carcere, Armanduccio 29 aveva respinto ogni accusa.

Armando Palma era già ritornato in libertà da pochi mesi, su decisione del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, che accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello, aveva concesso la detenzione domiciliare per un’altra condanna di 6 anni e 9 mesi, per aver commesso i reati di associazione di stampo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso; in quel caso, con un complice, aveva chiesto l’estorsione ai lavori di una ristrutturazione di una chiesa.

Racket per il clan Mallardo a Giugliano, il ras Palma respinge le accuse

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