Al di là dell’ottimismo del sindaco Manfredi più che elezioni per la Città Metropolitana sono state un vero terremoto per la politica napoletana. Ieri la prima bomba: le dimissioni del capogruppo Esposito, reo di non aver votato i candidati del partito. Da qui l’elezione di Gennaro Acampora come nuovo rappresentate dei Dem a palazzo San Giacomo. Poi il giallo del voto di Bassolino.

Città Metropolitana: arrivano le dimissioni e i ricorsi

L’ex sindaco di Napoli ha votato Josi della Ragione ma nella lista dei cinque stelle. Facendo scattare per sbaglio il pentastellato giuglianese Pezzella. Ma si annunciano ricorsi. Nella guerra tra correnti ognuno ha messo in campo il suo candidato: tra queste l’affermazione più palese è quella di Luciano Borrelli appoggiato da Giovanni Porcelli che si attesta come nuova forza politica in provincia. Mancano le quote rosa, c’è solo una donna eletta. Si tratta della sindaca di Sant’Antonio Abbate.

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Volano gli stracci anche a Giugliano dove Luigi Sequino si è dimesso da capogruppo della lista Poziello Sindaco e parla “di una stagione politica finita” e Liccardo, compattamente votato dal centrodestra, lascia la guida a Pirozzi del gruppo “per onorare la parola data”. Resta da capire cosa farà il Pd dopo il passo indietro di D’Alterio. Il capogruppo Dem ha rinunciato alla candidatura ma il suo appello a votare i giuglianesi non è stato recepito. Guerra di correnti anche nei cinque stelle dove sono scesi in campo big come Di Maio e Fico per garantire i propri fidati Cioffi e Flocco. Nella notte di sabato hanno chiuso un accordo con gli ex Dema mandando così a mare i sogni di elezione di Josi della Ragione.

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