L’attenzione è sempre molto forte sui Campi Flegrei e sul tema si sono concentrati ovviamente anche gli esperti nel corso del congresso nazionale dei geologi. Senza creare allarmismi, è arrivato un nuovo invito alle istituzioni a non sottovalutare il rischio. “La caldera dei Campi Flegrei è un sistema in lenta risalita. Dal marzo 2015 la risalita è stata di 8 centimetri e, guardando più indietro, dal gennaio 2014 la risalita è stata di 15 centimetri”.  Ad affermarlo è stato il geologo Vincenzo Morra del Dipartimento di Scienze della Terra, Ambiente e Risorse dell’Università Federico II nel corso della visita al vulcano Solfatara.

«Qui – ha aggiunto Morra – non è prevedibile dove può avvenire l’eruzione. Diciamo che è ipotizzabile rispetto alla Solfatara, vulcano attivo con le sue fumarole, nel raggio di un chilometro. La rete di monitoraggio, con il rilevamento dei fenomeni, può aiutare nella prevenzione e nell’attuazione dei piani di evacuazione della popolazione». Sono interessati circa un milione di persone tra i quattro Comuni flegrei ed i quartieri occidentali di Napoli. L’ area va da Torregaveta a Monte di Procida, fino alla collina di San Martino, a Napoli. «I fenomeni – ha concluso il geologo – possono aiutare a far scattare l’allarme 48, 72 ore prima di un evento grave. Ad oggi lo stato di allerta è giallo».

L’appello dei geologi ha lo scopo di sensibilizzare maggiormente le istituzioni su rete di monitoraggio e piano di evacuazione informando opportunamente la popolazione.

fonte: Il Mattino

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