Il mondo della cultura è in ginocchio. A soffrire di più per le restrizioni adottate per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sono soprattutto teatri e cinema, costretti a tenere ancora a lungo spenti i proiettori e chiusi i sipari.

La crisi economica innescata dal Covid-19 non ha solo mandato a casa centinaia di lavoratori dello spettacolo, molti dei quali in cassa integrazione, ma ha inevitabilmente portato sull’orlo del disastro un’intera categoria che da mesi chiede al Governo un alleggerimento delle misure.

Ma è soprattutto a livello locale che le conseguenze di provvedimenti rigidi e rigorosi appaiono più disastrose. Ad Aversa, ad esempio, il Cinema Metropolitan chiuderà i battenti per sempre. Sul quotidiano cartaceo “Nero su Bianco” si apprende che la più grande sala cinematografica presente nella città normanna diventerà un ipermercato. Pare infatti che il cinema, rimasto con la saracinesca chiusa per mesi, sia stato venduto per due milioni di euro.

A Napoli, invece, gira voce che il teatro Acacia, sito in via Tarantino, nel cuore del quartiere collinare, non riaprirà mai più. A lanciare l’allarme è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, impegnato da anni nella riscoperta e nella valorizzazione delle tradizioni e della cultura presenti sulla collina della Città. “A Napoli la pandemia rischia di fare un’altra illustre vittima tra le poche strutture culturali e di socializzazione rimaste a disposizione dei circa 120mila residenti della quinta municipalità, che comprende i quartieri partenopei del Vomero e dell’Arenella. In questi giorni infatti si torna a parlare di una diversa destinazione d’uso del cinema teatro Acacia, chiuso da mesi, come tutte le strutture analoghe, a causa del coronavirus”, fa sapere Capodanno. Se le voci venissero confermate sarebbe un altro – e insostenibile –  duro colpo inferto al mondo della cultura.

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