concorsi truccati penitenziaria

Sei indagati con l’accusa di traffico di influenze. È il risultato dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. I sei avrebbero favorito il superamento di concorsi pubblici nelle forze armate e nella Polizia Penitenziaria dietro corrispettivo di denaro. Gli incontri tra mediatori e candidati avvenivano in un bar di Capua.

Caserta, concorsi truccati: sei indagati

Tra gli indagati vi è un appartenente all’Esercito Italiano e cinque soggetti appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Secondo quanto ricostruito da Procura e Guardia di Finanza, gli indagati vantavano relazioni con pubblici ufficiali e indebitamente si facevano dare, come prezzo della loro mediazione illecita somme di danaro per svariate migliaia di euro al fine di garantire il superamento con esito favorevole di concorsi pubblici.

Gli incontri in un bar di Capua: “Caffé da 15mila ai 40mila euro”

Come anticipa il TGR Campania, gli incontri per truccare i concorsi avvenivano in un bar di Capua. Le indagini hanno permesso di evidenziare anche il “tariffario” applicato dai mediatori per garantire il superamento del concorso. 

Si andava dai 15mila fino ai 40mila euro, secondo un vero e proprio tariffario che assicurava l’inserimento in graduatoria. Nel gergo usato anche al telefono si parlava semplicemente di “offrire un caffé” per designare il pagamento da effettuarsi. Nei casi presi in esame da inquirenti e investigatori, i concorrenti sono stati poi tutti assunti e oggi lavorano nelle carceri di tutta Italia.

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