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Antonio Natale sarebbe stato ucciso per aver sottratto armi e droga al clan Bervigato, per il quale lui stesso lavorava.

Caivano, svolta nell’omicidio di Natale: punito per aver rubato borsone con armi e droga

Dopo due anni dal delitto che si consumò a Caivano, la Procura di Napoli ha chiuso il cerchio sull’omicidio del 22enne. Per quella spedizione punitiva sono indagate tre persone: si tratta di Gennaro Pacilio, classe ’67, Emanuele D’Agostino, classe ’97, e Bruno Avventurato, classe ’75, accusati a vario titolo, di omicidio, di detenzione e porto di arma da sparo, aggravati dal metodo mafioso. Questa mattina sono scattati gli arresti nei loro confronti, eseguiti dai Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna.

Secondo gli inquirenti, il 4 ottobre 2021 a Caivano, i tre avrebbero ucciso Antonio con tre colpi di pistola, che lo raggiunsero alla testa e al torace. L’omicidio sarebbe stato premeditato per punire Natale, che avrebbe sottratto armi, droga e denaro al gruppo criminale Bervicato, per conto del quale prestava servizio nell’attività di spaccio.

Il cadavere del Natale fu rinvenuto in un fondo agricolo il giorno 18 ottobre 2021. Il caso ebbe un forte clamore mediatico: all’epoca si moltiplicarono gli appelli in tv della mamma agli assassini per consentire il recupero del corpo senza vita dell’ex pizzaiolo. Gli arresti di stamattina fanno seguito ad un analogo provvedimento, del quale fu destinataria una persona, avvenuto nell’aprile scorso.

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