Spetterà, una tantum, il bonus da 150 euro alle partite Iva, ai dipendenti statali, ai pensionati e ai percettori di Reddito di Cittadinanza. La misura, inserita nel decreto Aiuti Ter, è stata introdotta per aiutare le famiglie meno abbienti, soprattutto a fronte dei nuovi rincari di luce e gas e all’aumento dell’inflazione.

Il sussidio dovrebbe interessare circa 22 milioni di persone per uno stanziamento totale di circa 3 miliardi di euro per l’anno 2022. Esattamente come il bonus 200 euro, anche questo verrà erogato ai beneficiari direttamente in busta paga o attraverso INPS ed Enti di previdenza.

A chi spetta

La misura di sostegno è destinato a chi percepisce un reddito non superiore ai 20mila euro lordi annui e appartiene alle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti pubblici e privati;
  • pensionati;
  • lavoratori domestici;
  • percettori di Reddito di Cittadinanza;
  • lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo;
  • incaricati di vendite a domicilio;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • disoccupati percettori di NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola;
  • collaboratori sportivi;
  • dottorandi e assegnisti di ricerca.

Chi sono gli esclusi

Non tutti, però, potranno beneficiare del bonus da 150 euro. Nel DL Aiuti ter è scritto con estrema chiarezza che “l’indennità una tantum prevista dal decreto di cui all’articolo 33 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 convertito, con modificazioni, con la legge 15 luglio 2022, n. 91 è incrementata di 150 euro a condizione che, nel periodo d’imposta 2021, abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro”Se, ad esempio, un lavoratore (pubblico o privato) ha un reddito annuo pari a 25mila euro lordi, non può ricevere in busta paga il bonus. Per il resto chiunque, purché abbia una retribuzione annua lorda inferiore ai 20mila euro, potrà ottenente la misura di sostegno.

Quando arriva

Il bonus 150 euro sarà pagato nel mese di novembre 2022 ai:

  • lavoratori dipendenti;
  • nuclei beneficiari di Rdc;
  • titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché di trattamenti di accompagnamento alla pensione;
  • titolari di NASpI, DIS-COLL, alla platea dei beneficiari di disoccupazione agricola 2021 e dei già beneficiari delle ex Indennità Covid 2021.

Per i lavoratori appartenenti alle categorie chiamate a presentare domanda, tra cui anche autonomi con partita IVA, potrebbero ricevere il bonus in ritardo. Ciò dipende da quando sarà pubblicata la procedura definitiva per la presentazione dei moduli.

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