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Si chiama Lorenzo Tassoni e ha 28 anni. E’ l’eroe “per caso” che ha tratto in salvo lunedì scorso una bimba di 4 anni precipitata dal secondo pian di una palazzina di via Sant’Antonino e miracolosamente scampata alla morte.

Bimba precipitata dal balcone: parla l’eroe che l’ha afferrata al volo

La piccola è in buone condizioni, è rimasta miracolosamente illesa grazie alla prontezza di riflessi del 28enne. Ma Lorenzo si schermisce: “Non mi sento e non sono un eroe, la cosa importante è che la piccola stia bene“. Secondo quanto ricostruito dopo l’episodio, il ragazzo stava andando a ritirare una bici in officina quando ha visto una bimba di quattro anni aggrappata ad un balcone, al secondo piano di una casa. Ad accendere subito la sua attenzione la presenza a terra di un dispositivo elettronico rotto.

“Verso le 4 del pomeriggio ho portato la bicicletta a far riparare perchè mi si era bucata una ruota. Alle 5 sono tornato verso il negozio di bici e ad un certo punto ho sentito dietro di me un oggetto cadere“, racconta il 28enne a Treviso Today. “Mi sono girato e ho visto un tablet per terra con lo schermo infranto“. A quel punto ha alzato lo sguardo, capendo cosa stesse succedendo: “Ho visto la bambina appesa dal terrazzo del secondo piano, sono sbiancato e sono corso subito in modo da mettermi perpendicolare sotto di lei, con le braccia protese in avanti”.

La bambina intanto non urlava ma piangeva. E’ piombata a peso morto. Avrebbe prima urtato leggermente il balcone del terrazzino del primo piano, che avrebbe così ammortizzato la caduta, per poi finire tra le braccia di Lorenzo. “E’ come se fosse rimbalzata e io sono riuscito a prenderla appena dopo – continua il giovane -. Mi è praticamente caduta tra le braccia, in avanti“.

Il retroscena: colpa del tablet

Dopo il miracoloso salvataggio, la piccola si è divincolata dalla presa del ragazzo e, come se niente fosse, è andata verso il tablet dicendo che si era roto. “E’ stato come se si fosse dispiaciuta di più per il tablet rotto che per quello che le era successo: una scena assurda. I genitori non erano in casa, è uscita una sorta di baby-sitter e me l’ha presa dalle mani. Io ho detto ‘Chiamo il 118’. Ma lei ha risposto di no, che secondo lei non serviva, ed è poi scappata di sopra”. Successivamente sono sopraggiunti polizia e i genitori. “Prima il padre in macchina – spiega Lorenzo -, che mi ha abbracciato appena ha visto che la figlia stava bene. Poi la madre qualche minuto dopo, in bicicletta“.

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