Sequestrata ad Aversa la casa del sesso. L’immobile era utilizzato da un’organizzazione criminale che gestivano i proventi della prostituzione lasciando alle meretrici il 50% dei compensi ottenuti.

Aversa, sequestrata la casa della prostituzione: i clienti venivano adescati sul web

L’appartamento è stato posto sotto sequestro ed è destinato alla confisca. L’operazione, su disposizione del Tribunale di Napoli Nord, è stata condotta dai Carabinieri della Tenenza di Melito. Ad aver messo in piedi il giro di prostituzione erano due sorelle che facevano da vere e proprie manager per le ragazze squillo.

La coppia di imprenditrici del sesso non solo mettevano a disposizione “protezione” e appartamenti, ma offrivano anche consulenze per promuovere al meglio l’adescamento dei clienti. Sfruttavano in particolare cellulari e social per accaparrarsi quanti più appuntamenti fosse possibile, anche con l’invio di foto su WhatsApp per persuadere la clientela.

Un business, quello ricostruito dagli investigatori, in grado di fruttare migliaia di euro. Gli introiti venivano divisi tra prostitute e manager al 50 %. A far scattare l’operazione la segnalazione di un cittadino di Aversa, che lamentava il continuo via vai dei clienti sotto casa sua.

Il precedente

Il sequestro è avvenuto nell’ambito di una precedente operazione del 3 giugno dello scorso anno, quando i militari dell’Arma disarticolarono una banda della prostituzione che operava tra la provincia di Napoli e Caserta. Le indagini erano scattate sulla scorta di una segnalazione pervenuta nell’agosto 2019 relativa all’esistenza di una abitazione utilizzata per l’esercizio della prostituzione.

Gli investigatori si avvalsero anche delle intercettazioni audio e video e del monitoraggio degli spostamenti in auto, per ricostruire tutta la rete criminale. Ne era emersa una rete di prostituzione ramificata su diversi Comuni dell’hinterland napoletano, oltre a Napoli, anche Melito di Napoli, Giugliano in Campania, Aversa, Orta di Atella, Gricignano di Aversa.

I compomenti dell’organizzazione avevano compiti ben precisi, dall’adescamento dei clienti attraverso pubblicazione di annunci online fino al supporto tecnico alle prostitute per migliorare la visibilità sul web delle loro “offerte”. Fornivano addirittura indicazioni sulle tecniche di approccio telefonico più efficaci, con lo scopo di aumentare il numero delle “visite” presso le abitazioni.

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