Marano. C’è la conferma ufficiale. L’assemblea pubblica sul cimitero, richiesta con forza da alcuni esponenti dell’opposizione, si terrà venerdì (alle ore 18) nell’aula consiliare di via Falcone. Si entrerà nel merito, dopo anni di polemiche a mezzo stampa e sui manifesti, del progetto, delle garanzie e della tempistica relativa ai lavori per l’ampliamento del civico camposanto, alla presenza di Lucio Spanò, curatore giudiziario della ditta Mastromomico. Sarà lui a rispondere direttamente alle domande dei cittadini e di coloro che hanno già prenotato i loculi. Durante l’ultimo summit tenutosi nel cantiere oggetto dell’intervento, sollecitato da alcuni consiglieri d’opposizione e dalla stampa, Spanò ha chiarito che, con ogni probabilità, dei 6800 loculi previsti nel piano originario (quello post variante del 2010) ne vedranno la luce non più di 3 mila e 700, di cui 2650 saranno consegnati a novembre dell’anno in corso. E ancora: che si procede a step, sulla base dei fondi versati dagli utenti o grazie a quelli presenti sui conti della ditta (la cifra è notevolmente inferiore a quella circolata nei mesi scorsi) e che al cantiere, sempre nei mesi scorsi, “sono arrivate alcune richieste estorsive”.

Gli interrogativi sull’intero iter. Le quattro, grandi domande sul cimitero, quasi sicuramente al vaglio dei magistrati, resteranno forse inevase. Quali furono i motivi che spinsero, molti anni fa, ad individuare quale area per l’ampliamento proprio quella a ridosso con la C14, poi finita a più riprese nel mirino della Dda? Perché si optò, successivamente, per un ampliamento (circa 7 mila loculi) così sproporzionato rispetto alle statistiche sulla mortalità in città? Perché alcune pratiche d’esproprio dei terreni sono state affidate allo stesso tecnico che figura anche quale punto di riferimento per la Marlin costruzione, ovvero la società che vanta diritti edificatori sul comparto C14? Perché non si fece, a seguito dell’arresto dei fratelli Mastromimico, subito chiarezza sulla mancata stipula di una fidejussione e sulle garanzie per i cittadini?

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