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Allarme West Nile nell’agro aversano: quattro ricoveri al Moscati di Aversa

Allarme West Nile nell'agro aversano: quattro ricoveri al Moscati di Aversa

Cresce l’attenzione nell’agro aversano per i primi casi confermati di febbre del Nilo (West Nile Disease). Tre persone, tutte provenienti da comuni dell’hinterland normanno, sono state ricoverate presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa a partire dalla scorsa settimana, a causa di gravi sintomi respiratori e neurologici riconducibili all’infezione da virus West Nile.

Allarme West Nile nell’ agro aversano: tre casi gravi: uno dimesso dal Moscati

 

A ufficializzare la notizia è stato Amedeo Blasotti, direttore generale dell’ASL di Caserta, durante una manifestazione organizzata dall’Ordine dei Medici di Caserta. Il manager ha però voluto rassicurare la cittadinanza sottolineando che la situazione è sotto controllo e che sono già state avviate attività di prevenzione nei territori interessati, tra cui la posa di trappole per il monitoraggio delle zanzare, vettori del virus.

Secondo quanto riferito dalla direttrice sanitaria del Moscati, Stefania Fornasier, i quattro pazienti sono arrivati in ospedale con sintomi gravi e sono stati tutti ricoverati in Rianimazione. Il primo paziente, C.G., 68 anni, residente a Trentola Ducenta, è giunto al pronto soccorso con febbre alta e malessere generale. Inizialmente trasferito in Neurologia, è poi stato trasferito in Rianimazione a seguito dell’insorgenza di stato comatoso. Sono state inviate provette per le analisi virologiche attraverso il servizio di Epidemiologia e Prevenzione dell’ASL di Caserta presso l’Istituto Superiore di Sanità, e ulteriori campioni sono stati analizzati presso il laboratorio di Microbiologia e Biologia dell’ospedale Cotugno di Napoli, dove è stata confermata la positività al virus West Nile.

Il secondo paziente, S.N., 68 anni, proveniente da Orta di Atella, è stato ricoverato il 19 luglio in pronto soccorso per febbre alta e malessere generale. A causa del peggioramento clinico con comparsa di sopore e rigidità nucale, il 21 luglio è stato trasferito in Rianimazione. Le provette inviate al laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale Cotugno di Napoli hanno confermato la positività al virus West Nile tramite PCR su sangue intero.

Altri due pazienti, V.R., 65 anni, residente ad Aversa, e G.M., 76 anni, di Sant’Antimo, sono attualmente ricoverati in Neurologia, dove è stata già posta diagnosi di infezione da West Nile virus. Con questi ultimi due casi, il totale dei pazienti accertati sale a quattro.

Cos’è la febbre del Nilo

 

La febbre del Nilo occidentale è una malattia virale trasmessa esclusivamente attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare del genere Culex. Secondo i dati del Ministero della Salute, l’andamento epidemiologico in Italia è in linea con quello del 2024 e non giustifica allarmismi, come ribadito anche dalla direzione dell’ASL Caserta.

Nella stragrande maggioranza dei casi (circa l’80%), l’infezione è asintomatica. Circa il 20% delle persone manifesta sintomi lievi come febbre, nausea, dolori muscolari o mal di testa, mentre meno dell’1% può sviluppare complicanze gravi, soprattutto nei soggetti fragili o anziani, come encefalite, disorientamento, tremori, fino a convulsioni e coma. Purtroppo, nei giorni scorsi, una donna 82enne di Fondi (Latina) è deceduta per complicanze legate al virus.

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