Il Tribunale di Sorveglianza di Napoli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali ad Alessandro Pastore, giuglianese classe ’96, arrestato nei mesi scorsi dopo un inseguimento rocambolesco tra le strade di Giugliano. Il giovane, difeso dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, potrà ora scontare la pena lavorando presso un’impresa di pulizie di Napoli. Pastore era detenuto nella casa di reclusione di Arienzo.
Affidamento in prova: la decisione del Tribunale di Sorveglianza
La misura alternativa al carcere è stata disposta dal collegio presieduto dalla dottoressa Elena Valente, con il magistrato Marco Puglia relatore. Il Tribunale ha accolto la richiesta avanzata dalla difesa, ritenendo la misura adeguata al percorso di reinserimento sociale del giovane.
Le accuse: tentata rapina, arma clandestina e resistenza
L’arresto di Alessandro Pastore era avvenuto in seguito a un episodio ad alta tensione verificatosi a Giugliano nell’ottobre 2022. Le accuse iniziali contestate comprendevano: rentata rapina; detenzione e ricettazione di arma clandestina (una pistola pronta all’uso); resistenza a Pubblico Ufficiale; detenzione di sostanza stupefacente; possesso di segni distintivi contraffatti (tra cui una paletta della Guardia di Finanza).

I Carabinieri di Giugliano erano impegnati in un servizio anti-rapina in borghese. Giunti in via Frezza, notarono uno scooter con due giovani a bordo, entrambi con casco integrale e scaldacollo, e soprattutto senza targa: elementi che insospettirono subito i militari, decisi a seguirli senza farsi notare. I due – Davide Porro e Alessandro Pastore – passarono davanti a una farmacia affollata, per poi proseguire fino a una tabaccheria, dove decisero di fermarsi.
Quando il passeggero scese portando la mano alla tasca — dove nascondeva una pistola — i militari intervennero. Nonostante l’alt, i due malviventi si diedero alla fuga, innescando un inseguimento a folle velocità tra le strade di Giugliano fino alla zona del cimitero. Una volta bloccati, i malviventi furono trovati in possesso di una pistola Beretta modello 34 calibro 7.65, con matricola abrasa e 5 colpi nel caricatore. Una pistola pronta all’uso che confermò la gravità della situazione.






