Oggi Giugliano torna al centro della politica campana. Non è un giorno qualunque: in città arrivano i due candidati alla presidenza della Regione. Un fatto raro — e prezioso — che può diventare l’occasione per dire, finalmente, che l’Area Nord non vuole più essere spettatrice ma protagonista del proprio destino. E per farlo servono idee chiare. Almeno sette.
1️⃣ Una legge speciale per Giugliano
Il Consiglio comunale l’ha già chiesto, ora tocca alla Regione e al Governo aprire un tavolo permanente sulla “questione Giugliano”. Non è una richiesta simbolica ma un atto dovuto: l’unica città in Italia con oltre centomila abitanti a non essere capoluogo di provincia non può continuare a essere trattata come una periferia dimenticata. Serve una legge speciale che riconosca il suo peso demografico, economico e territoriale.
2️⃣ Un presidio dell’Assessorato all’Ambiente
La guerra dei roghi si vince sul campo, non nei palazzi. Giugliano deve diventare la base operativa della Regione nella Terra dei Fuochi: una sede distaccata dell’assessorato, con personale e risorse stabili, capace di coordinare controlli e interventi quotidiani. E prima di tutto, un gesto concreto: installare almeno tre centraline per il monitoraggio dell’aria. Oggi — è incredibile dirlo — ce n’è soltanto una, quella dello Stir. Non sappiamo nemmeno cosa respiriamo.
3️⃣ Ospedale subito
Il nuovo ospedale sulla circonvallazione esterna non può restare un annuncio. Va onorato l’impegno preso dal presidente De Luca, con una task force che sblocchi le procedure, vigili sui tempi e garantisca che l’opera nasca dove serve e per chi serve: in un territorio che conta oltre 250 mila abitanti tra Giugliano, Qualiano e Villaricca.
4️⃣ Mobilità, l’altra emergenza
L’Area Nord è l’unica vera “isola” del sistema dei trasporti campani. Qui non arrivano treni, metro o bus efficienti. È tempo di investimenti veri: su Ponte Riccio, sulla linea Arcobaleno, ma anche su una rete su gomma moderna, sostenibile e affidabile. Servono collegamenti rapidi e veloci tra la fascia costiera e Napoli, per connettere Lago Patria e Licola al capoluogo e far diventare la nostra costa un punto di approdo del turismo in vista dell’America’s Cup e dei grandi eventi internazionali. Perché non può esserci sviluppo senza connessioni.
5️⃣ Masterplan per la Costa Domitio-Flegrea
Il Masterplan per la Costa Domitio-Flegrea deve finalmente bagnare anche Giugliano. È impensabile immaginare un progetto di sviluppo della costa senza affrontare, una volta per tutte, la questione Lago Patria e quella di Licola. Lago Patria deve diventare il “lago dello sport”, un polo per attività nautiche e ricreative, capace di attrarre turismo e investimenti. Licola, invece, ha bisogno di un vero progetto di rigenerazione urbana, che restituisca dignità e futuro a una delle aree più potenziali e più abbandonate del territorio.
6️⃣ Una nuova area fieristica regionale a Taverna del Re
Tra qualche mese, il sito di Taverna del Re sarà finalmente svuotato. Ma cosa si pensa di fare di quelle piazzole? Lì, al confine tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, può nascere una grande area fieristica regionale, moderna e sostenibile, capace di diventare motore di sviluppo e attrazione economica per tutta la Campania. Un luogo simbolico: dove ieri si accumulavano rifiuti, domani potrebbe sorgere un polo dedicato all’innovazione, al lavoro e alle imprese.
7️⃣ Un grande teatro regionale dedicato a Basile
Giugliano è la città di Giambattista Basile, padre del “Cunto de li Cunti”. È il momento di rendergli omaggio con la nascita di un grande teatro regionale, un luogo simbolo della cultura e dell’identità campana, capace di ospitare produzioni, scuole, festival e rassegne. Un teatro che porti il nome di Basile e che diventi il cuore della rinascita culturale dell’Area Nord.
Giugliano non chiede favori, chiede giustizia territoriale.
Non servono promesse, ma impegni concreti, scritti e verificabili. Oggi che i riflettori sono accesi, è il momento di dire chiaramente che questa città non vuole più restare ai margini. È tempo che la terza città della Campania — e la più grande non capoluogo d’Italia — abbia finalmente il posto che merita.







