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Follia a Pollena Trocchia: investe il fidanzato della sorella. L’agguato dopo le minacce sui social

Follia a Pollena Trocchia: investe il fidanzato della sorella. L'agguato dopo le minacce sui social

Sangue e paura ieri pomeriggio, martedì 21 ottobre, nel Parco Europa, area degradata alla periferia di Pollena Trocchia. Un giovane è stato travolto da un’auto lanciata a tutta velocità: una scena drammatica, con il corpo della vittima riverso sull’asfalto in una pozza di sangue e accanto l’amico, sotto choc ma illeso. In un primo momento si era pensato a un incidente stradale, ma i carabinieri intervenuti sul posto hanno presto capito che si trattava di un agguato.

Follia a Pollena Trocchia: investe il fidanzato della sorella. L’agguato dopo le minacce sui social

 

Secondo le prime ricostruzioni, l’investimento sarebbe stato un regolamento di conti in ambito familiare, nato da vecchi contrasti tra il conducente e la vittima, fidanzato della sorella dell’aggressore. Il sospettato, A.P.P., 21 anni, residente a San Giovanni a Teduccio, è stato rintracciato dopo alcune ore di fuga e fermato dai carabinieri. È stato poi condotto nella stazione di Cercola, dove è stato interrogato fino a tarda sera. La vittima, trasportata d’urgenza all’Ospedale del Mare, versa in condizioni gravissime. Decisive per le indagini le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno permesso di identificare la vettura usata come “ariete”.

Accusa di tentato omicidio

 

Il pubblico ministero della Procura di Nola non ha ancora formalizzato l’accusa, ma il giovane potrebbe dover rispondere di tentato omicidio. Secondo quanto trapela, l’aggressione sarebbe stata preceduta da minacce via social, segno di una tensione crescente tra i due giovani. Investitore e vittima si conoscevano da tempo, in quanto il secondo è legato sentimentalmente con la sorella del primo, piuttosto conosciuto negli ambienti criminali della periferia est di Napoli per essere il figlio di un narcotrafficante vicino agli ambienti del clan Silenzio di San Giovanni a Teduccio.

Intanto, mentre a pochi chilometri di distanza il procuratore Nicola Gratteri invitava i giovani di Ponticelli a “scegliere lo sport e rifiutare la violenza”, la periferia napoletana veniva scossa da un’altra vicenda di odio e follia familiare.

Immagine di repertorio 

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