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Avellino, truffa dei crediti Super-Ace: scattano 42 misure cautelari. Colpite 79 aziende

Una vasta operazione della Guardia di Finanza di Avellino, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha portato oggi all’esecuzione di 42 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti, accusati di aver indebitamente percepito ingenti erogazioni pubbliche tramite i cosiddetti “Crediti d’imposta Super-Ace” (Aiuti alla Crescita Economica). Contestualmente è stato disposto anche un sequestro preventivo di beni e somme per un totale di oltre 14,2 milioni di euro.

Avellino, truffa dei crediti Super-Ace: scattano 42 misure cautelari. Colpite 79 aziende

 

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo avrebbe messo in piedi un complesso sistema fraudolento volto a ottenere in modo illecito agevolazioni fiscali previste dal decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73 (art. 19 c.3 e ss.), sfruttando i crediti d’imposta previsti per il rafforzamento patrimoniale delle imprese.

L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Avellino, ha permesso di individuare 79 imprese operanti su tutto il territorio nazionale che, prive dei necessari requisiti economico-finanziari, avrebbero ottenuto indebitamente i benefici. Successivamente, attraverso una rete di 86 società “filtro”, i crediti venivano frazionati e trasferiti tra vari cassetti fiscali, in modo da occultarne la provenienza e consentirne la monetizzazione mediante compensazioni con debiti tributari o altre operazioni finanziarie. Le movimentazioni complessive avrebbero superato i 336 milioni di euro.

L’inchiesta

 

L’indagine è scaturita da una denuncia spontanea presentata da uno degli indagati presso gli uffici della Guardia di Finanza di Avellino. Da lì è partita una lunga attività investigativa che, attraverso analisi documentali e riscontri incrociati, ha permesso di ricostruire l’intera rete dei rapporti economici e individuare i soggetti coinvolti. Le accuse, a vario titolo, riguardano i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, riciclaggio e indebite compensazioni. Per alcuni degli indagati il G.I.P. ha disposto il divieto di esercitare uffici direttivi o amministrativi all’interno di persone giuridiche o imprese.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle frodi fiscali sui crediti d’imposta, fenomeno che negli ultimi anni ha generato consistenti danni alle casse dello Stato. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e ricostruire in modo completo il flusso dei fondi illecitamente percepiti.

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