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Nuove aggressione ai danni del consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. Il politico ha subito l’ennesima aggressione da parte di un parcheggiatore abusivo, questa volta a colpi di spranga. a renderlo noto lui stesso con un comunicato.

Il racconto di Borrelli: parcheggiatori fuori al cimitero

“Un parcheggiatore abusivo mi ha aggredito con una spranga all’esterno del cimitero Nuovissimo di Napoli – ha raccontato il consigliere -. La solita storia purtroppo, quando andiamo a bloccare gli affari di questi cialtroni, vanno in escandescenza e danno piglio alla violenza. Ci eravamo recati sul posto perché tanti cittadini ci avevano segnalato la presenza, in questo giorno festivo, di parecchi guardamacchine che chiedevano 5 o 10 euro a macchina. Una vera e propria estorsione. Se pensiamo che in tutta la giornata arriveranno migliaia di vetture, questi criminali avranno introiti da capogiro. Sul posto ho filmato e fotografato la situazione, ma ad uno di loro non è andata giù la cosa e mi ha assalito”.

Borrelli picchiato a colpi di spranga

Frangenti in cui il consigliere se l’è vista brutta. Infatti è stato inseguito e preso a sprangate: “Questo energumeno ha iniziato ad intimarmi di allontanarmi – ha aggiunto Borrelli, per poi passare alle minacce. Mi ha gettato il cellulare per terra e ha preso una spranga, di quelle che si usano per montare gli ombrelloni. Mi ha inseguito e colpito più volte. Per fortuna sono intervenuto due agenti della Polizia Municipale, ma l’uomo si dato alla fuga da vero vigliacco. Si è nascosto tra le tombe, ma grazie alla testimonianze dei presenti e alle denunce di alcuni cittadini sono riuscito a identificarlo e denunciarlo. Quel cialtrone mi ha causato contusioni alla spalla e all’anca destra con prognosi di 5 giorni. E c’è ancora chi dice che sono brave persone, che lo fanno per ‘portare il pane a casa’, per sostenere le famiglie. Sono semplicemente dei criminali che operano nella totale illegalità. Sono dei cialtroni violenti, incivili, prepotenti. E vanno assolutamente sbattuti in galera. Speriamo che, almeno stavolta, arrivi un segnale forte dal Ministero dell’Interno”.

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