Giugliano è conosciuta in tutta Europa. Non certo per le sue bellezze ma per l’altra specializzazione in tema di falsificazione di banconote. La Banca centrale Europea sa benissimo che la maggior parte dei soldi falsi provengono proprio da Giugliano. I dati sono stati forniti da Bankitalia.

Qui, in questa terra desolata e stanca, si producono grandissime quantità, tonnellate di 20 euro. Il centro sarebbe Giugliano, ma non scherzano Afragola, Marano, Castelvolturno e Aversa.  Le banconote sono stampate in offset o in digitale e vengono poi distribuite al nord dove c’è un economia più fiorente e dove quindi è più facile piazzare i soldi falsi. Le banconote raggiungono una qualità così alta che è difficile riuscire ad accorgersi che sono false. Ma come funziona il sistema? Ci sono tre persone innanzitutto.

Il primo è il finanziatore, il committente, dissoluto un esponente di clan di camorra, poi c’è il tipografo, l’esperto e infine il distributore. Quando si diffonde la notizia al distributore si avvicinano tutti criminali che necessitano di denaro falso. C’è anche un linguaggio in codice ben determinato. Le banconote da 50 e da 20 euro sonore magliette della Roma e del Napoli, i dollari sono jeans e bottiglie verdi.

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