È in arrivo una nuova stangata in autunno sulle bollette di luce e gas. A lanciare l’allarme è stato proprio il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani che, per il prossimo trimestre, ha parlato di aumento del 40%.

Bollette luce e gas, arriva la stangata di autunno: rincari al 40%

Ma quanto dovranno pagare in più in consumatori? Al momento non è stato reso noto, si saprà con certezza a partire dal 1 ottobre. L’ipotesi è che i rincari potrebbero arrivare a 100 euro l’anno per la luce e a 400 euro per il gas. L’Unione nazionale consumatori calcola i rincari comporteranno 56 euro in più per la luce e 158 euro per il gas per una spesa di 214 euro in più all’anno; secondo il Codacons questi aumenti potrebbe pesare fino a 1.500 euro in più a nucleo familiareIn ogni caso sarà l’Arena, l’Autorità per l’Energia, a stabilire di quanto sarà l’aumento nel suo aggiornamento trimestrale. 

Le cause

Perché questi aumenti? Il ministro Cingolani ha spiegato in poche parole il motivo della stangata in arrivo: “Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”.

Tra le cause, vanno considerate l’ascesa dei prezzi delle materie prime dovuta alla ripresa economica delle aziende su scala globale e le ridotte forniture di gas, in particolare quelle dalla Russia. Tra i motivi di questa impennata c’è anche la crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, chiamati con un acronimo Ets (Emission Trading Scheme).

L’Esecutivo sta studiando una nuova manovra per evitare che i consumatori possano essere colpiti in modo pesante dagli effetti dell’impennata. Per frenare i rincari, secondo quanto riporta il Sole 24 ore, l’ipotesi sul tavolo del ministero dell’Economia sarebbe quella di una sterilizzazione dell’Iva. Tra le soluzioni in esame c’è anche un intervento una tantum per ridurre gli oneri in bolletta, come fatto a luglio.

L’estate scorsa il Governo ha approvato il decreto “Lavoro e imprese”, destinando 1,2 miliardi di euro alla riduzione degli oneri generali di sistema per il terzo trimestre per scongiurare un maxi aumento. Grazie a questo intervento, l’incremento nel terzo trimestre del 2021, è stato contenuto.

Rincari dei carburanti

Cresce anche il prezzo dei carburanti. In questo caso il petrolio rappresenta appena un terzo del prezzo finale, mentre i due terzi sono rappresentati dalle penalizzazioni fiscali.

Alla rilevazione condotta il 6 settembre dal ministero dello Sviluppo economico, la benzina costa in media 1,65 euro al litro, di cui 62 centesimi di costo industriale e 1,03 euro di disincentivo fiscale, e il gasolio 1,50 euro al litro di cui 61 centesimi di costo industriale e 89 centesimi di fisco.

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