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Arriva una svolta nella morte di Stefano Paternò, il militare morto a 43 anni dopo la prima dose di vaccino AstraZeneca. Una perizia ha accertato infatti il nesso di causalità tra la somministrazione del siero e il suo decesso.

Morto dopo vaccino AstraZeneca: “Confermato un nesso”

La perizia conseguente all’esame autoptico fatto dai medici legali ha confermato l’esistenza di un rapporto di causa-effetto. A quanto pare, Paternò, da asintomatico, aveva già sviluppato gli anticorpi ma il vaccino gli avrebbe provocato una reazione immunitaria che gli è risultata fatale. “Da asintomatico aveva sviluppato una propria risposta immunitaria al Covid – spiega il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, al quotidiano La Stampa – che è entrata in contrasto con il vaccino, provocando quella che in termine medico si chiama ‘tempesta citochinica’, Troppi anticorpi, insomma, che hanno scatenato una forte risposta dell’organismo con un’infiammazione che gli ha provocato il decesso.

“Nesso eziologico”

A lungo, all’inizio della campagna vaccinale, si era parlato di morti sospette a seguito della somministrazione del vaccino AstraZeneca. L’Ema aveva escluso nessi di causalità. Oggi, però, con la perizia effettuata sulla salma di Stefano Paternò si apre un capitolo importante sul nesso tra vaccini e trombosi. “Fino ad ora avevamo detto che esisteva una nesso temporale. Ora c’è il nesso eziologico – afferma l’avvocato della famiglia, Dario Seminara -. È un primo punto fermo in questa vicenda. Dalla consulenza sembrerebbe emergere che il vaccino innesta delle reazioni nel corpo umano: perché succede ad alcuni ed ad altri no ancora non si comprende”.

Come ci siamo recentemente occupati il pm Gaetano Bono ha disposto il dissequestro di tutte le dosi di vaccino Astrazenca del lotto ABV2856 che, nelle prossime ore, i carabinieri del Nas restituiranno ai centri vaccinali di mezza Italia in cui era stato sequestrato. Il lotto era stato sottoposto ad accertamenti irripetibili effettuati nella sede del Rivm, il National institute for public health and enviroment, in Olanda, su un campione di 250 dosi e poi anche all’Istituto superiore di Sanità. I campioni sono risultati conformi alle caratteristiche del vaccino.

I sintomi di Stefano

Il decesso risale al 9 marzo scorso. Stefano prestava servizio ad Augusta, ma era originario della provincia di Catania. Poche ore dopo l’inoculazione, accusò dolori e febbre alta. Successivamente le convulsioni, infine la morte per arresto cardiaco. La procura di Siracusa aprì subito un fascicolo di inchiesta. Oggi arriva la perizia che conferma l’esistenza di un nesso causale tra i due eventi fin ad ora senza una correlazione accertata.

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