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Alla trasmissione Campania Oggi in onda su TeleClubItalia è intervenuto Stefano Caldoro,  consigliere regionale e già presidente della regione Campania dal 2010 al 2015.

Recovery Plan, I progetti della Campania. È stato consegnato il piano per sfruttare i 17miliardi previsti dal Recovery Plan, strutturato dalla giunta regionale. Secondo l’onorevole Stefano Caldoro, tuttavia, l’attuale amministrazione non ha fatto altro che rispolverare vecchi progetti, senza dare rilievo alle problematiche attuali, quali la carenza di investimenti e lo stato malsano in cui verte la sanità pubblica. “La giunta ha aperto un cassetto e preso opere pubbliche presenti nel pacco progetti di dieci anni fa. Di nuovo non c’è niente, ha fatto solo burocrazia”. Queste le sue parole. “Aveva la possibilità di fare qualcosa di nuovo, sfruttare i fondi per chi oggi soffre, come le imprese soffocate dalle tasse e per i cittadini che, come ha mostrato la pandemia, non hanno una sanità adeguata che li supporta. Tasse e sanità non sono state toccate dalla progettualità regionale”, ha poi detto.

Concorsone: è caso nazionale. “Siamo diventati un caso da non imitare in Italia. La Campania è stata accusata ingiustamente, perché non c’entra con gli errori di De Luca. C’è una grande differenza tra una truffa ed un concorso pubblico, questo corso-concorso che non è né l’uno né l’altro e che ha preso in giro tanti giovani che potevano avere già un posto nel proprio comune, è una truffa”. Questa l’idea dell’onorevole Caldoro circa il cosiddetto concorsone, concorso pubblico organizzato dalla giunta regionale di De Luca. Sempre secondo Caldoro, “De Luca ha preso 100milioni di euro di fondi europei e ha fatto questo concorso perdendo 3 anni, e ora che non sa come uscirsene, sta assumendo senza meritocrazia”.

“È veramente un grande problema amministrativo e politico che è diventato un problema nazionale. Affidiamo al governo la chiusura di questa procedura e affidiamoci alla trasparenza e alla meritocrazia”, ha poi concluso.

Campagna vaccinale e vaccini, la Campania rallenta. Negli ultimi giorni c’è stata una battuta d’arresto della campagna vaccinale regionale, dovuta alla carenza di dosi. “Ci sono due questioni che vanno affrontate in maniera diversa. In alcuni casi le regioni non hanno colpe, perché se non arrivano i vaccini, la colpa è dei contratti stipulati a livello nazionale ed europeo con le case farmaceutiche. Ci sono però regioni che vanno bene, come il Lazio e la Lombardia, e poi c’è la Campania ultima in Italia per quanto riguarda la vaccinazione degli over80 e delle categorie fragili”. Questo il commento dell’onorevole Caldoro al riguardo. “Abbiamo in oltre pochi centri vaccinali. Il Lazio ha organizzato meccanismi più semplici, noi invece abbiamo adibito il museo a centro vaccinale, una perdita di tempo, di risorse e causa di difficoltà per i cittadini, che non riescono a raggiungere il centro”, ha poi sottolineato, ribadendo che “le difficoltà maggiori ci sono proprio nell’ASL 2 e nell’ASL 3”.

I problemi che sta riscontrando la Campania, per Caldoro, dipendono dai pochi luoghi predisposti ad hub vaccinali. “Gli ospedali sono stati ritenuti gli ultimi posti per organizzare la campagna vaccinale, quando in realtà la popolazione è da sempre abituata a recarsi in ospedale per vaccinarsi. In oltre, in Campania si è preferito un museo o un parco pubblico quando abbiamo tantissime aree raggiungibili ed utilizzabili in maniera più efficace”. Ecco quanto detto in diretta.

Impianto di Ponte Riccio “De Luca mente”. L’onorevole Caldoro dice la sua anche sull’impianto di Ponte Riccio, predisposto al trattamento delle ecoballe di Taverna del Re. I sindaci dei territori interessati e la cittadinanza, riunitasi nel neocomitato Kosmos, si oppongono alle decisioni prese dalla Regione. “Chi ha messo le ecoballe? Le hanno messe De Luca e Bassolino. La sinistra di allora ha pensato di fare quello che faceva tutta Italia, ovvero mettere rifiuti sotto forma di ecoballe lì e poi fare gli impianti. La stupidaggine qui è quella di voler fare gli impianti senza considerare la posizione dei cittadini. Tra l’altro si vuole costruire a Giugliano, quando si era stabilito che il suo territorio non doveva essere ulteriormente martorizzato”. Queste le sue parole. “Io non credo che attualmente le amministrazioni e la popolazione dell’area nord di Napoli non sta facendo abbastanza contro la costruzione dell’impianto”, ha poi aggiunto, sostenendo che “un presidente di Regione non può dire bugie. Deve scusarsi per aver messo le ecoballe lì e trovare soluzioni. Governa da sei anni e cosa ha risolto? Niente. Ora se la prende coi sindaci e coi cittadini che si ribellano giustamente contro la decisione regionale”.

Elezioni a Napoli, il programma del centrodestra. Si avvicinano le elezioni del nuovo sindaco di Napoli. In corsa con il centrosinistra ci sono tre candidati certi, Bassolino, Clemente e D’Angelo, probabilmente si presenterà anche Manfredi. Ci sono poi voci insistenti che vogliono Maresca come candidato per il centrodestra. “Maresca è la potenziale candidatura più forte, figura autorevole per Napoli”, ha confermato Caldoro. “Io penso che bisogna costruire una squadra e un progetto per ridare vita alla città metropolitana. Il centrodestra su questo ha le idee ben chiare”, ha poi detto, sottolineando le differenze con il centrosinistra, definito “un’armata brancaleone che vuole solo vincere ed ottenere poltrone. In una riunione c’erano ben 27 sigle”. Al contrario, secondo Caldoro, “il centrodestra ha la sua cultura, la sua linearità e la sua coerenza, con uomini di qualità”.

Alle nostre telecamere, l’onorevole ha infine sintetizzato il progetto politico della sua fazione. “Veniamo da 30 anni di un solo colore politico. Oggi c’è bisogno di un cambiamento, ed io sono affezionato alla rinascita del centro storico. Noi abbiamo pensato in grande, alla dimensione metropolitana. Vogliamo far rinascere le periferie, ristrutturare il policlinico. Abbiamo idee concrete”. Queste le sue parole al riguardo.

ha collaborato Anna Maria Di Nunzio

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