Si avvicina sempre di più la data che segna le riaperture di altre attività rimaste a lungo chiuse. Dal 15 maggio, infatti, è fissata la riapertura delle piscine, ma solo per le vasche all’aperto e secondo le linee guida anti-Covid.

Centri commerciali aperti nel weekend e piscine all’aperto: le date

Per quelle al chiuso al momento non è chiaro quando riapriranno. Queste infatti non sono menzionate nel testo del decreto. In bilico l’apertura dei centri commerciali nel weekend a maggio. Nella bozza del decreto era previsto che riaprissero a metà maggio, ma la data è saltata nel testo definitivo del decreto. Quindi, salvo nuove decisioni, i grandi magazzini dovrebbero restare chiusi sabato e domenica, anche dopo il 15 maggio.

Dal 1° giugno, invece, riapriranno le palestre in zona gialla, insieme con i centri di danza e fitness sempre nel rispetto delle norme anti-covid. Sempre dal 1° giugno, in zona gialla, bar e ristoranti potranno riaprire anche all’interno dalle 5 alle 18 mentre il servizio di asporto resterà consentito fino alle 22. Stessa cosa per gli stadi e i palazzetti dello sport (con limiti sulla capienza).

Coprifuoco

Resta poi da capire se il coprifuoco verrà o meno modificato a metà maggio. Lega, Forza Italia e le Regioni chiedono che la misura restrittiva venga spostata di un’ora, alle 23, perché ciò consentirebbe ai ristoratori di non perdere ulteriori incassi. Ma c’è anche l’ipotesi che il coprifuoco possa esser spostato a mezzanotte, a partire dal 17 maggio.

Spostamenti

Sempre da metà maggio entrerà in vigore il “Green pass”, valido anche per gli italiani che tornano da Paesi dell’Unione Europea e per i viaggi dei turisti che arrivano da Stati Ue, senza l’obbligo della quarantena.

Funzionerà allo stesso modo delle certificazioni verdi per spostarsi tra regioni gialle e arancioni.

E quindi, dal 15 maggio la quarantena di 5 giorni per chi arrivi dai Paesi dell’Unione Europea non sarà più obbligatoria se si dimostrerà una di queste 3 condizioni: aver fatto l’intero ciclo di vaccinazione anti-Covid, essere guariti dal coronavirus nei 6 mesi precedenti, aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti all’ingresso in Italia.

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