Napoli. Tentato omicidio, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco aggravati dal metodo mafioso. Sono le accuse mosse contro Giuseppe Righetto e Nicola Ausilio, finiti in arresto lo scorso 20 marzo a Napoli.

Lo stato di fermo nei confronti degli indagati è stato eseguito, a Ponticelli, dalla Squadra Mobile e il locale Commissariato della Questura di Napoli, unitamente al Nucleo Investigativo e alla Compagnia dei Carabinieri di Poggioreale.

I tentati omicidi a Napoli

Le indagini risalgono allo scorso autunno, a seguito di 2 tentati omicidi. Il primo avvenne a ottobre, in via Fratelli Grimm, dove fu ferito alla schiena con un colpo d’arma da fuoco Rodolfo Cardone, pregiudicato e legalo al clan De Martino.

L’altro, invece, risale allo scorso novembre. In via Argine, a Ponticelli, furono esplosi alcuni colpi contro Rosario Rolletta, appartenente allo stesso clan.

Le indagini

L’attività investigativa ha permesso di documentare le responsabilità di RIGHETTO Giuseppe in ordine al tentato omicidio di CARDONE Rodolfo, e di entrambi i destinatari del fermo per l’agguato nei confronti di ROLLETTA Rosario.

Chi sono Righetto e Aulisio

Giuseppe RIGHETTO e Nicola AULISIO sono esponenti del clan camorristico De Luca Bossa – Minichini – Casella, attivo nel quartiere Ponticelli, unitamente al clan Rinaldi, egemone nella zona di San Giovanni a Teduccio, e dei clan Cuccaro e Aprea, attivi nel vicino quartiere di Barra, del cartello mafioso denominato Alleanza di Secondigliano.

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