La deroga al divieto di spostamento nei giorni delle feste natalizie ci sarà. Vanno messi a punto i dettaglia ma è quasi fatta per il via libera alla mobilità anche nei giorni di Natale, Santo Stefano e primo del’anno. Resterà probabilmente in vigore il divieto di spostamento tra regioni, ma non tra comuni.

Divieto di spostamento, non ci sarà nei giorni festivi

A dare l’annuncio del cambio di rotta è il premier Giuseppe Conte. Il premier, in occasione della conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio Ue a Bruxelles, è tornato sul punto che sta a cuore a milioni di italiani. “I limiti possono creare un problema oggettivo – ha dichiarato -, è chiaro che chi vive in una grande città e ha i congiunti prossimi ha la possibilità di muoversi. Chi è in paesini più piccoli, può avere qualche difficoltà. Se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano. Ma grande cautela in qualsiasi eccezione”.

Le regole possibili

Conte si dovrà scontrare con l’ala rigorista del Governo, capeggiata da Roberto Speranza e Dario Franceschini, contrario invece a qualsiasi deroga al divieto imposto dall’ultimo Decreto Legge. Il premier pensa ai “Comuni più piccoli per consentire una circolazione in un raggio chilometrico contenuto”. E questo vuol dire che sarebbe consentito soltanto ai centri con meno di 5.000 abitanti. Tuttavia a Palazzo Chigi circola anche l’ipotesi di allentare le misure e consentire quanto meno gli spostamenti nell’ambito della stessa provincia, semmai con un limite di chilometraggio che non legittimi veri e propri viaggi o scampagnate fuori porta. C’è infatti la consapevolezza che molti parenti abitano al di fuori dei confini comunali e nei giorni festivi c’è voglia di riunire le famiglie.

Tra l’altro, nell’Esecutivo sono anche consapevole che imporre i limiti solo in quei tre giorni comporterebbe un’intensificazione della mobilità nei giorni immediatamente precedenti o successivi. Quindi meglio modulare nel tempo le misure di rigore piuttosto che concentrarle in un unico periodo di tempo. Già oggi dovrebbe essere convocata una riunione dei capidelegazione proprio per trovare un’intesa sulle modalità e poi mettere a punto il testo del provvedimento da portare alla Camera. “Se si trova l’accordo — assicurano i tecnici — per arrivare all’approvazione basteranno pochi giorni”.

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