Non c’è pace in Campania dopo le parole pronunciate dal Presidente De Luca su quel 1% di medici “farabutti” perché nascondono i posti in terapia intensiva. Nel fine settimana tutte le sigle sindacali sono scese in campo per ribadire il loro sdegno nei confronti del governatore.

De Luca alle prese con tre fronti: medici, La7 e l’Azzolina

Un comunicato durissimo nel quale hanno chiarito che non basta una rettifica per placare gli animi. Invece De Luca proprio con una rettifica ha risposto: parlando di strumentalizzazione e ribadendo che il 17 novembre un giovane paziente non era stato in un primo momento ricoverato in intensiva. Non è solo la sanità il fronte caldo del presidente: ieri è stato di nuovo attaccato dall’Azzolina.

La Campania infatti ha prolungato l’ordinanza che permette solo alle classi prime e agli asili di tornare a scuola sino all’immacolata. La ministra dell’istruzione su Rai Tre ha chiesto la riapertura degli edifici scolastici mentre su La 7 continuava il processo a distanza allo “sceriffo” con tanto di schermata alle spalle di Giletti di un Vesuvio che sputava covid.

Immagine che ha suscitato non poche polemiche, soprattutto sul web. Intanto la Campania resta zona rossa ieri su 19.063 tamponi abbiamo avuto 2022 positivi, 36 morti. Sempre stabili il numero dei ricoveri in terapia intensiva 183 a fronte delle 907 della Lombardia. Per ora la nostra resta tra le grandi regioni quella con meno morti in questa seconda ondata.

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