Il Covid-19 viene dall’Italia. La propaganda cinese starebbe sfruttando lo studio realizzato dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano per persuadere i suoi cittadini che il virus avrebbe visto la sua origine in Europa, e precisamente nel Belpaese.

La Cina scarica le colpe sull’Europa: “Il covid-19 nasce in Italia”

Lo studio dell’Int in realtà propone un’ipotesi importante sulle origini del Covid perché retrodata i primi casi di infezione in Italia di 4 o 5 mesi rispetto al primo caso di Codogno. Il Covid avrebbe viaggiato in Italia da settembre 2019. In realtà lo studio ha diviso il mondo scientifico. Alcuni virologi dubitano infatti dell’attendibilità dei test effettuati dall’Istituto Nazionale di Tumori e coltivano il sospetto che i pazienti nei quali siano stati riscontrati anticorpi sensibili al Covid a settembre siano venuti probabilmente a contatto con un altro coronavirus appartenente alla stessa famiglia del SarsCov2.

Ma tant’è: per la Cina quello studio è l’alibi perfetto per cavalcare l’idea che il Covid provenga dall’Europa. Così il New York Post, sulla base di un articolo del britannico Times, afferma in un titolo che “La Cina suggerisce che l’Italia potrebbe essere il luogo di nascita della pandemia Covid-19”. “La Cina sta usando un nuovo studio – si legge nel pezzo – per sollevare dubbi sulla convinzione che la nazione asiatica sia stata il luogo di nascita della pandemia. A Pechino, funzionari stanno dando risalto ad un nuovo studio. Questo suggerisce che il contagio possa aver avuto origine nella nazione europea (l’Italia, ndr) a settembre – continua l’articolo -, tre mesi prima che venisse confermata la diffusione nella città di Wuhan, a lungo ritenuta l’epicentro”.

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Secondo il New York Post, la Cina in passato ha ‘candidato’ la Spagna al ruolo di focolaio originale e ha acceso i riflettori anche sull’esercito statunitense, sospettato di aver portato il virus a Wuhan ad ottobre 2019 durante i Giochi mondiali militari. Ora tocca all’Italia. Il Times, d’altra parte, ha dato spazio alle parole di Zhao Lijian, portavoce del ministero degli Esteri: “Ancora una volta questo dimostra che tracciare l’origine del virus è una complessa questione scientifica che dovrebbe essere lasciata agli scienziati. E’ un processo fluido che può coinvolgere numerosi paesi”.

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