Da domani la Campania sarà in zona rossa. Divieto di mobilità se non per ragioni di lavoro, salute o necessità. Bar e ristoranti chiusi. Obbligo dell’autocertificazione. E’ così che la regione torna in lockdown come era successo a marzo. Ma quanto durerà la zona rossa? E quando si tornerà in zona gialla o arancione?

Campania, durata della zona rossa: tutto dipende dall’Rt

L’obiettivo è arrivare a Natale con un indice di trasmissione del contagio più basso e di conseguenza con un alleggerimento della pressione sulle strutture sanitarie. Ieri il premier Giuseppe Conte, in occasione di un evento organizzato dalla Cgil, ha spiegato qual è la bussola che permette all’Esecutivo di orientarsi nella scelta delle zone a basso, medio o alto rischio. “Il mese di novembre sarà dedicato al contenimento del contagio”, spiega il Premier. Da qui una certezza: resteremo chiusi per almeno due settimane, cioè fino a inizio dicembre. “Ci auguriamo che la soglia massima dei contagi sia stata raggiunta – prosegue il premier – e che ora inizi l’appiattimento”.

Dopo la linea piatta – come già visto in occasione della prima ondata – dovrebbe esserci la discesa e quindi qualche timida riapertura. Concentrare i massimi sforzi a novembre significa arrivare a dicembre con numeri e dati più confortanti, tali da giustificare un allentamento delle misure restrittive, così che le famiglie possano spendere qualche momento di libertà in più per lo shopping e le festività. L’obiettivo è dunque riportare il Paese – o gran parte di esso – in zona gialla a ridosso dell’Immacolata.

La data decisiva per le zone gialle: il 4 dicembre

L’appuntamento per iniziare a capire come andranno le feste di Natale – spiega il Mattino – è quindi per venerdì 4 dicembre. Tra circa tre settimane. In occasione di quel weekend il Governo e i membri del Comitato Tecnico scientifico valuteranno se l’indice Rt sia sceso o meno a 1 in gran parte delle regioni. Se l’abbassamento si è realizzato, si potranno ipotizzare graduali riaperture che consentiranno di nuovo la mobilità intercomunale e la riapertura dei negozi.

Il risultato a cui punta il Governo è il riposizionamento della maggior parte delle regioni in zona gialla entro metà dicembre. Secondo i tecnici, al di là dei miglioramenti di questi giorni, incognite restano su Lombardia e Piemonte, dove l’incidenza (numeri di casi ogni 100mila abitanti) è ancora troppo alta, soprattutto nelle province che non erano state travolte dalla prima ondata. Incognite restano anche in Campania, in particolare nell’area metropolitana di Napoli, dove il virus viaggia più che in altre aree della Regione. Soltanto tra due settimane – quindi a fine novembre – il Comitato Tecnico Scientifico potrà valutare l’impatto della zona rossa sulla curva dei contagi. La settimana successiva, se i dati lo consentono, la Campania potrà tornare in zona gialla o retrocedere in zona arancione.

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